Il presente elaborato è volto a introdurre il tema della Comunicazione Non Verbale (CNV), per poi investigare un certo grado di influenza che essa può avere sulla cognizione sociale. Il primo capitolo, in particolare, effettua una panoramica dell’argomento in questione, andando a contestualizzare la CNV all’interno dell’insieme dei sistemi comunicativi, definendone l’importanza e il ruolo che essa ricopre in quello che poi risulta essere l’intero processo comunicativo. Entrando nel vivo della tematica, lo studio prenderà in esame le varie tipologie di mimica comportamentale esistenti, specificando ciò che può favorire o, al contrario, inibire il fenomeno percettivo nell’interlocutore con cui si sta conversando. L’attenzione viene in seguito focalizzata sui sottosistemi dei gesti e della mimica, con l’obiettivo di illustrare il rapporto che vi è tra questi e il linguaggio (nello specifico formazione, produzione e comprensione dello stesso). La domanda chiave che guida l’intera ricerca è: che genere di impatto può avere la mimica a livello sociale (ma anche individuale)? Vedremo, dunque, che molte varianti di “contagio sociale” sono caratterizzate dalla presenza di segnali non verbali, spesso involontari e inconsapevoli, soprattutto per la persona che ne è destinataria. L’interesse è orientato specie verso le attribuzioni sociali che scaturiscono conseguentemente all’esposizione a volti, espressioni e mimica facciale, poiché non sempre gli effetti che ne derivano rispecchiano quelli attesi: un basso grado di accuratezza percettiva può portare a ripercussioni non poco rilevanti.
THE UNSPOKEN - Comunicazione Non Verbale e cognizione sociale
CAMBI, MICHELA
2022/2023
Abstract
Il presente elaborato è volto a introdurre il tema della Comunicazione Non Verbale (CNV), per poi investigare un certo grado di influenza che essa può avere sulla cognizione sociale. Il primo capitolo, in particolare, effettua una panoramica dell’argomento in questione, andando a contestualizzare la CNV all’interno dell’insieme dei sistemi comunicativi, definendone l’importanza e il ruolo che essa ricopre in quello che poi risulta essere l’intero processo comunicativo. Entrando nel vivo della tematica, lo studio prenderà in esame le varie tipologie di mimica comportamentale esistenti, specificando ciò che può favorire o, al contrario, inibire il fenomeno percettivo nell’interlocutore con cui si sta conversando. L’attenzione viene in seguito focalizzata sui sottosistemi dei gesti e della mimica, con l’obiettivo di illustrare il rapporto che vi è tra questi e il linguaggio (nello specifico formazione, produzione e comprensione dello stesso). La domanda chiave che guida l’intera ricerca è: che genere di impatto può avere la mimica a livello sociale (ma anche individuale)? Vedremo, dunque, che molte varianti di “contagio sociale” sono caratterizzate dalla presenza di segnali non verbali, spesso involontari e inconsapevoli, soprattutto per la persona che ne è destinataria. L’interesse è orientato specie verso le attribuzioni sociali che scaturiscono conseguentemente all’esposizione a volti, espressioni e mimica facciale, poiché non sempre gli effetti che ne derivano rispecchiano quelli attesi: un basso grado di accuratezza percettiva può portare a ripercussioni non poco rilevanti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/51647