Substrati per la produzione vivaistica di pomodoro e risposta produttiva in pieno campo

The tomato (Solanum lycopersicum) belongs to the Solanaceae family, it is an annual plant whose berries are red when ripe. The tomato plant has very ancient origins dating back to about 7 million years ago, to date there is no reliable information on the area of ​​origin, however it is identified as Peru. In the period of conquest of Latin America by the Spaniards we have the first evidence of the presence of tomatoes, however they began to be used as food at least two hundred years later. Initially, low-sized creeping varieties with yellow berries were selected, from which the name "Golden Apple" derives. About a hundred years later we started talking about "preserve", it was officially born in 1888 where a "tomato extract" was created from an industrial production by drying tomato juice. The common term "for industry" associated with the tomato refers to all the varieties with a specific habit selected for having constancy, yield and industrial characteristics that are associated with a complete mechanization of the production cycle. The latter starts from the planting of plants by transplanting, a commonly used method given that direct sowing has now been reduced to a minimum for years as it involves greater risks, a late and uneven maturation. The plants intended for transplanting come from the nursery sector. Nursery is a sector of the agricultural sector that deals with the production and propagation of plants through an activity that is placed at the center between the industrial and agricultural ones using an intensive production system. The goal is to provide plants ready to be planted that are healthy, easy to handle and of a size appropriate to the species under consideration. The study is based on the cultivation of a variety of tomato with a determined habit whose initial part of the production cycle took place within a nursery company using four different types of substrate, while from the transplanting phase up to the maturation the plants have continued to grow in the open field under the same environmental and management conditions. What we want to verify is the productive response of the crop in relation to the substrate on which it developed in the nursery phase, taking into consideration not only the final production in terms of weight, size of the berries and earliness of ripening, but also the differences between transplanting and veraison.

Il pomodoro (Solanum lycopersicum) appartiene alla famiglia delle Solanaceae, è una pianta annuale le cui bacche si presentano di colore rosso a maturazione. La pianta del pomodoro ha origini molto antiche risalendo a circa 7 milioni di anni fa, ad oggi non si hanno informazioni sicure sull’areale di origine tuttavia si identifica come zona il Perù. Nel periodo di conquista dell’America Latina da parte degli spagnoli si hanno le prime testimonianze della presenza di pomodoro, essi però iniziarono ad essere utilizzati come alimenti almeno duecento anni dopo. Inizialmente vennero selezionate varietà striscianti di taglia bassa con bacche gialle da cui deriva il nome “Pomo d’oro”. Circa un centinaio di anni dopo si iniziò a parlare di “conserva”, essa nascerà ufficialmente nel 1888 dove da una produzione industriale venne creato un “estratto di pomodoro” mediante essiccazione del succo di pomodoro. Il termine comune “da industria” associato al pomodoro si riferisce a tutte le varietà a portamento determinato selezionate per avere costanza, resa e caratteristiche industriali che si associno ad una meccanizzazione completa del ciclo produttivo. Quest’ultimo parte dalla messa a dimora delle piante mediante trapianto, metodo comunemente utilizzato dato che la semina diretta è ormai ridotta al minimo da anni in quanto comporta maggiori rischi, una maturazione tardiva e non uniforme. Le piante destinate al trapianto derivano dal settore vivaistico. Il vivaismo è un comparto del settore agricolo che si occupa della produzione e propagazione di piante mediante un’attività che si pone al centro tra quella industriale e quella agricola utilizzando un sistema produttivo intensivo. L’obiettivo è fornire delle piante pronte per essere messe a dimora che risultino sane, facilmente maneggiabili e di taglia consona alla specie presa in considerazione. Lo studio si basa sulla coltivazione di una varietà di pomodoro a portamento determinato il cui ciclo produttivo nella sua parte iniziale si è svolto all’interno di un’azienda vivaistica utilizzando quattro diverse tipologie di substrato, mentre dalla fase di trapianto fino alla maturazione le piante hanno proseguito la crescita in pieno campo poste nelle stesse condizioni ambientali e di gestione. Ciò che si vuole verificare è la risposta produttiva della coltura in relazione al substrato su cui si è sviluppata nella fase vivaistica tenendo in considerazione oltreché la produzione finale in termini di peso, pezzatura delle bacche e precocità di maturazione, anche le differenze al trapianto e all’invaiatura.