Il granchio blu “reale” noto anche come “Callinectes Sapidus” è la tipologia che sta invadendo in maniera prepotente - e anche abbastanza dominante - i nostri mari, in particolare la zona dell’Adriatico, prevalendo sulle altre specie ittiche e mettendo in difficoltà la sopravvivenza di alcune di esse. Il granchio blu ha portato con sé cambiamenti significativi nell’ecosistema marino, suscitando preoccupazioni ambientali e richiesto azioni di gestione preventiva contro la sua proliferazione. Nutrendosi di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi (come telline, vongole e cozze) ha portato a una significativa riduzione delle popolazioni di queste specie autoctone con gravi conseguenze economiche. Sul piano gastronomico, il granchio blu ha attirato l’attenzione di chef di vario livello che ne stanno riconoscendo le potenzialità in cucina. Anche nelle coste americane, dove viene pescato in quantità, viene commercializzato addirittura in “scatola” - ovvero privo di carapace. Questo crostaceo viene pescato principalmente nel periodo della primavera, quando avviene la muta: quando il corpo cresce o comunque acquisisce volume, esce dall’esoscheletro vecchio per poi creare una corazza più grande. Durante la muta, il granchio produce carne estremamente tenera e saporita in quanto il nuovo esoscheletro, essendo in formazione, non è ancora calcificato. La sua carne è particolarmente apprezzata per la sua morbidezza e il suo sapore distintivo.
Granchio Blu: trasformazione di una possibile minaccia in una grande opportunità
ZANETTI, LUCA
2022/2023
Abstract
Il granchio blu “reale” noto anche come “Callinectes Sapidus” è la tipologia che sta invadendo in maniera prepotente - e anche abbastanza dominante - i nostri mari, in particolare la zona dell’Adriatico, prevalendo sulle altre specie ittiche e mettendo in difficoltà la sopravvivenza di alcune di esse. Il granchio blu ha portato con sé cambiamenti significativi nell’ecosistema marino, suscitando preoccupazioni ambientali e richiesto azioni di gestione preventiva contro la sua proliferazione. Nutrendosi di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi (come telline, vongole e cozze) ha portato a una significativa riduzione delle popolazioni di queste specie autoctone con gravi conseguenze economiche. Sul piano gastronomico, il granchio blu ha attirato l’attenzione di chef di vario livello che ne stanno riconoscendo le potenzialità in cucina. Anche nelle coste americane, dove viene pescato in quantità, viene commercializzato addirittura in “scatola” - ovvero privo di carapace. Questo crostaceo viene pescato principalmente nel periodo della primavera, quando avviene la muta: quando il corpo cresce o comunque acquisisce volume, esce dall’esoscheletro vecchio per poi creare una corazza più grande. Durante la muta, il granchio produce carne estremamente tenera e saporita in quanto il nuovo esoscheletro, essendo in formazione, non è ancora calcificato. La sua carne è particolarmente apprezzata per la sua morbidezza e il suo sapore distintivo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/59249