Il pomodoro da mensa allevato in fuorisuolo: le problematiche del calcio nella nutrizione

The table tomato is one of the most widely cultivated crops in the world, mainly due to its ease of cultivation and the low processing requirements needed for breeding. Nowadays, its cultivation is gradually moving towards new, more advanced techniques, generally called soilless plantations: these are cultivation techniques that exploit a substrate of new origin other than agricultural soil, such as coconut fibres or hydroponic cultivations, thereby allowing crop growth even in places where open-field cultivation is not normally possible. Tomatoes can be grown soil-free without major problems by exploiting most of the techniques studied, for example cultivation on a substrate such as rockwool, or on a liquid solution such as NFT. These new techniques allow quality production without large inputs. In addition, in the case of closed-loop systems, they allow a recirculation of the substance preventing the rejection of elements. As is well known, calcium is an element of great importance and concern for tomatoes, especially if deficient. Because calcium is a meso-element, it can cause a number of physiopathies in the crop when combined with various environmental factors and its non-absorption. The most important physiopathy which calcium leads to is known as BER, the apical rot of the tomato berry, which causes a loss of production both in terms of quantity and quality. This thesis aims at analysing the morphology of the tomato plant, its cultivation in soil-free techniques with the relative nutritional solution to be administered. Finally, the last chapter analyses the calcium ion and its absorption, focusing on problems related to its deficiencies and factors connected to it. Last, the thesis lists research with contributing solutions that can help completely prevent and avoid calcium deficiency with all of its related problems.

Il pomodoro da mensa è una delle colture più allevate al mondo, principalmente grazie alla facilità di coltivazione e alle basse esigenze di lavorazione che servono per il suo allevamento. Al giorno d’oggi la sua coltivazione si sta spostando via via verso nuove tecniche maggiormente all’avanguardia, chiamate in generale coltivazioni fuorisuolo: si tratta di tecniche di coltivazione che sfruttano un substrato di nuova origine che non sia il terreno agrario, permettendo la coltivazione della coltura anche in luoghi dove normalmente non è possibile la coltivazione in campo aperto. Il pomodoro può essere coltivato in fuorisuolo senza grandi problematiche sfruttando la gran parte delle tecniche studiate, ovvero coltivazioni su substrato come lana di roccia, oppure coltivazione su soluzione liquida come l’NFT. Queste nuove tipologie di coltivazione permettono una produzione di qualità senza grandi input, e, nel caso di sistemi a ciclo chiuso, permettono un ricircolo della sostanza impedendo lo scarto degli elementi. Nel pomodoro, come risaputo, un elemento di grande importanza e destante preoccupazione è il calcio o, meglio, la sua carenza. Di fatto si tratta di un meso elemento che assieme a diversi fattori ambientali e al suo mancato assorbimento, può provocare una serie di fisiopatie nella coltura. La più importante fisiopatia che può comportare è il BER, ovvero il marciume apicale della bacca di pomodoro, provocando una perdita produttiva sia in termini quantitativi che qualitativi. In questa tesi ci si pone l’obbiettivo di analizzare la morfologia della pianta di pomodoro, la sua coltivazione nelle tecniche fuorisuolo con la relativa soluzione nutritiva da somministrare, e infine nell’ultimo capitolo verrà analizzato lo ione calcio e il suo assorbimento, porgendo l’attenzione sui problemi legati alle carenze dell’elemento e i fattori ad esso collegati, per poi trattare infine le soluzioni che possono essere apportare per evitare il problema.