Considerando la definizione dell’OMS di “qualità della vita” risulta evidente come l’occupazione sia una dimensione significativamente impattante sul benessere dei singoli individui. Questa infatti permette alle persone partecipazione sociale, l’acquisizione di nuove abilità, promozione della salute fisica e mentale, dell’autostima, contribuisce al senso di auto-efficacia e alla propria autodeterminazione. Sono stati condotti molteplici studi che hanno potuto dimostrare tale impatto, tuttavia non sono altrettanti gli studi che hanno indagato tali dimensioni nelle persone con disabilità. Nei programmi di riabilitazione professionale l’innalzamento del benessere del cliente è considerato uno degli obiettivi cardine, tuttavia viene considerata maggiormente la componente oggettiva, a discapito della componente percettiva e soggettiva. Il modello PERMA di Martin Seligman permette di orientarsi circa il benessere, la soddisfazione e la qualità della vita che le persone con disabilità percepiscono in riferimento alla propria posizione occupazionale: considerando infatti le cinque componenti di questo modello, e considerando come queste si inter-relazionano con l’occupazione, lo scopo di questa revisione sistematica è di indagare quali siano le condizioni che promuovono maggior qualità della vita percepita dalle persone con disabilità. Da un totale di 612 articoli ricavati dalle banche dati e dalle bibliografie di precedenti revisioni inerenti all’ambito di ricerca, sono stati selezionati 8 articoli che hanno analizzato la relazione tra occupazione e qualità della vita soggettiva nelle persone con disabilità. Dai risultati è emersa una relazione positiva tra benessere dichiarato e occupazione, con differenze riguardo la migliore combinazione occupazionale, in termini di contesto e di monte ore lavorative. Nonostante la mancanza di studi specifici a riguardo, l’uso del modello PERMA e una maggior considerazione del benessere e della qualità della vita percepita sono degli indicatori importanti, che aiutano una maggiore inclusione delle persone con la disabilità nel mercato del lavoro, aperto e protetto, ricavando la miglior condizione occupazionale rispetto le loro volontà e necessità.
Relazione tra qualità della vita soggettiva e occupazione in persone con disabilità - una revisione sistematica
LEGNARO, GIORGIA
2023/2024
Abstract
Considerando la definizione dell’OMS di “qualità della vita” risulta evidente come l’occupazione sia una dimensione significativamente impattante sul benessere dei singoli individui. Questa infatti permette alle persone partecipazione sociale, l’acquisizione di nuove abilità, promozione della salute fisica e mentale, dell’autostima, contribuisce al senso di auto-efficacia e alla propria autodeterminazione. Sono stati condotti molteplici studi che hanno potuto dimostrare tale impatto, tuttavia non sono altrettanti gli studi che hanno indagato tali dimensioni nelle persone con disabilità. Nei programmi di riabilitazione professionale l’innalzamento del benessere del cliente è considerato uno degli obiettivi cardine, tuttavia viene considerata maggiormente la componente oggettiva, a discapito della componente percettiva e soggettiva. Il modello PERMA di Martin Seligman permette di orientarsi circa il benessere, la soddisfazione e la qualità della vita che le persone con disabilità percepiscono in riferimento alla propria posizione occupazionale: considerando infatti le cinque componenti di questo modello, e considerando come queste si inter-relazionano con l’occupazione, lo scopo di questa revisione sistematica è di indagare quali siano le condizioni che promuovono maggior qualità della vita percepita dalle persone con disabilità. Da un totale di 612 articoli ricavati dalle banche dati e dalle bibliografie di precedenti revisioni inerenti all’ambito di ricerca, sono stati selezionati 8 articoli che hanno analizzato la relazione tra occupazione e qualità della vita soggettiva nelle persone con disabilità. Dai risultati è emersa una relazione positiva tra benessere dichiarato e occupazione, con differenze riguardo la migliore combinazione occupazionale, in termini di contesto e di monte ore lavorative. Nonostante la mancanza di studi specifici a riguardo, l’uso del modello PERMA e una maggior considerazione del benessere e della qualità della vita percepita sono degli indicatori importanti, che aiutano una maggiore inclusione delle persone con la disabilità nel mercato del lavoro, aperto e protetto, ricavando la miglior condizione occupazionale rispetto le loro volontà e necessità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/69680