Le abilità visuospaziali riguardano la capacità di “rappresentare, trasformare, generare e richiamare informazioni simboliche non linguistiche” (Linn & Petersen, 1985). Esse ricoprono un ruolo fondamentale nella quotidianità, poiché consentono di interagire in maniera adeguata ed efficace con l’ambiente circostante. Il presente studio ha l’obiettivo di confrontare qualitativamente le abilità visuospaziali di due partecipanti con diagnosi di Disturbo Visuospaziale dello Sviluppo (DVSD) e due partecipanti senza alcuna diagnosi, appaiati per sesso biologico, età e abilità verbali. Nello specifico, si ipotizza di individuare fragilità a carico di tali abilità per i partecipanti afferenti al gruppo clinico rispetto ai pari età senza diagnosi. Al fine di verificare tale ipotesi, a tutti i partecipanti è stata somministrata una batteria di valutazione digitalizzata. Inoltre, ai genitori è stato proposto un questionario finalizzato alla valutazione della loro percezione rispetto alle capacità visuospaziali e quotidiane dei figli. I risultati dei confronti qualitativi saranno discussi alla luce delle ipotesi di partenza e della letteratura di riferimento.
Abilità visuospaziali in età evolutiva: un confronto qualitativo tra Sviluppo Tipico e Disturbo Visuospaziale dello Sviluppo
COLPI, VITTORIA
2023/2024
Abstract
Le abilità visuospaziali riguardano la capacità di “rappresentare, trasformare, generare e richiamare informazioni simboliche non linguistiche” (Linn & Petersen, 1985). Esse ricoprono un ruolo fondamentale nella quotidianità, poiché consentono di interagire in maniera adeguata ed efficace con l’ambiente circostante. Il presente studio ha l’obiettivo di confrontare qualitativamente le abilità visuospaziali di due partecipanti con diagnosi di Disturbo Visuospaziale dello Sviluppo (DVSD) e due partecipanti senza alcuna diagnosi, appaiati per sesso biologico, età e abilità verbali. Nello specifico, si ipotizza di individuare fragilità a carico di tali abilità per i partecipanti afferenti al gruppo clinico rispetto ai pari età senza diagnosi. Al fine di verificare tale ipotesi, a tutti i partecipanti è stata somministrata una batteria di valutazione digitalizzata. Inoltre, ai genitori è stato proposto un questionario finalizzato alla valutazione della loro percezione rispetto alle capacità visuospaziali e quotidiane dei figli. I risultati dei confronti qualitativi saranno discussi alla luce delle ipotesi di partenza e della letteratura di riferimento.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/69963