I fitormoni regolano una vasta gamma di processi fisiologici, risultando essenziali per lo sviluppo e la produttività delle piante agrarie. Tra i fitormoni principali ci sono le auxine, le gibberelline, le citochinine, l'acido abscissico e l'etilene. L'etilene, in particolare, svolge un ruolo fondamentale nella maturazione dei frutti e nell'abscissione, due processi chiave nel ciclo biologico del melo. Proprio per questo motivo, l'etilene rappresenta un elemento cruciale per il diradamento dei frutti, una pratica indispensabile per garantire una produzione regolare e di alta qualità, limitando il fenomeno dell'alternanza produttiva e favorendo il ritorno alla fioritura. Il diradamento del melo può essere effettuato attraverso metodi manuali, meccanici o chimici. Tra questi, il diradamento chimico sta assumendo una crescente importanza, grazie all’introduzione di nuovi composti come l'acido 1-aminociclopropano-1-carbossilico (ACC), precursore dell'etilene. L’ACC, attraverso l'induzione della sintesi di etilene, agisce come agente diradante chimico, promuovendo la caduta dei frutti in eccesso e migliorando la qualità finale del raccolto. Al fine di valutare l’efficacia di questo prodotto nel diradamento dei frutti di melo, è stato adottato un approccio sperimentale che prevede l'utilizzo di due sistemi di allevamento, fusetto e Bibaum, su piante di melo della varietà Golden Delicious/M9. L'ACC è stato applicato a diverse concentrazioni (350 ppm e 450 ppm) per valutarne l’efficacia diradante. I risultati della ricerca mostrano come l'ACC possa favorire un diradamento selettivo, riducendo il sovraccarico di frutti senza compromettere significativamente la produzione complessiva. Tuttavia, l'efficacia del trattamento è risultata strettamente legata alla dose e alle condizioni ambientali, sottolineando l'importanza di una gestione precisa delle applicazioni per evitare effetti indesiderati come il sovra-diradamento. In conclusione, l’ACC rappresenta un’alternativa promettente ai metodi tradizionali di diradamento, con il potenziale di migliorare la sostenibilità e l’efficienza delle pratiche frutticole. Tuttavia, l'implementazione di questo nuovo metodo richiede ulteriori studi e un'attenta pianificazione, soprattutto in considerazione delle variabili ambientali e agronomiche.

Presente e prospettive future del diradamento chimico del melo: il caso studio dell'ACC

RIZZARDI, GIANMARCO
2023/2024

Abstract

I fitormoni regolano una vasta gamma di processi fisiologici, risultando essenziali per lo sviluppo e la produttività delle piante agrarie. Tra i fitormoni principali ci sono le auxine, le gibberelline, le citochinine, l'acido abscissico e l'etilene. L'etilene, in particolare, svolge un ruolo fondamentale nella maturazione dei frutti e nell'abscissione, due processi chiave nel ciclo biologico del melo. Proprio per questo motivo, l'etilene rappresenta un elemento cruciale per il diradamento dei frutti, una pratica indispensabile per garantire una produzione regolare e di alta qualità, limitando il fenomeno dell'alternanza produttiva e favorendo il ritorno alla fioritura. Il diradamento del melo può essere effettuato attraverso metodi manuali, meccanici o chimici. Tra questi, il diradamento chimico sta assumendo una crescente importanza, grazie all’introduzione di nuovi composti come l'acido 1-aminociclopropano-1-carbossilico (ACC), precursore dell'etilene. L’ACC, attraverso l'induzione della sintesi di etilene, agisce come agente diradante chimico, promuovendo la caduta dei frutti in eccesso e migliorando la qualità finale del raccolto. Al fine di valutare l’efficacia di questo prodotto nel diradamento dei frutti di melo, è stato adottato un approccio sperimentale che prevede l'utilizzo di due sistemi di allevamento, fusetto e Bibaum, su piante di melo della varietà Golden Delicious/M9. L'ACC è stato applicato a diverse concentrazioni (350 ppm e 450 ppm) per valutarne l’efficacia diradante. I risultati della ricerca mostrano come l'ACC possa favorire un diradamento selettivo, riducendo il sovraccarico di frutti senza compromettere significativamente la produzione complessiva. Tuttavia, l'efficacia del trattamento è risultata strettamente legata alla dose e alle condizioni ambientali, sottolineando l'importanza di una gestione precisa delle applicazioni per evitare effetti indesiderati come il sovra-diradamento. In conclusione, l’ACC rappresenta un’alternativa promettente ai metodi tradizionali di diradamento, con il potenziale di migliorare la sostenibilità e l’efficienza delle pratiche frutticole. Tuttavia, l'implementazione di questo nuovo metodo richiede ulteriori studi e un'attenta pianificazione, soprattutto in considerazione delle variabili ambientali e agronomiche.
2023
Present and future perspectives of chemical thinning in apple: the case study of ACC
Diradamento
Fitoregolatori
Etilene
ACC
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/72993