Il bambino è un’unità psicofisica che interagisce con l’ambiente. In un’ottica biopsicosociale di salute, risulta di innegabile importanza l’offerta di un ambiente qualitativamente stimolante che ampli e concretizzi le sue opportunità di sviluppo ma, allo stesso tempo, non è da sottovalutare il ruolo delle caratteristiche individuali, che lo predispongono. Nel processo evolutivo, linguaggio e comunicazione giocano un ruolo fondamentale, specialmente in vista di un’efficace interazione con il proprio ambiente di riferimento, chiamato a fungere, al contempo, da promotore di stimolazioni, favorenti esplorazione e sperimentazioni necessarie ad un adeguato sviluppo del bambino. Visto che l’acquisizione di competenze comunicative e linguistiche è il prodotto di un processo che coinvolge l’interazione tra geni ed ambiente, il presente lavoro di ricerca “Partecipazione comunicativa in età prescolare: il ruolo dell’influenza diretta e mediata di fattori individuali ed ambientali” si propone di indagare l’influenza diretta e mediata di fattori individuali ed ambientali sulla partecipazione comunicativa (PC), un costrutto chiave per la valutazione del funzionamento del bambino nel corso della vita quotidiana ed all’interno del contesto sociale di riferimento. Più nello specifico, è stata osservata l’influenza diretta e mediata che la sensibilità ambientale del bambino, in relazione con le sue competenze di regolazione emotiva, e lo stile interattivo dei genitori, in correlazione con le credenze ed il livello di stress percepito nello svolgimento del ruolo genitoriale, esercita sulle competenze comunicative del bambino a sviluppo tipico, di età compresa tra i 2 ed i 6 anni. Lo studio ha coinvolto 108 genitori (88 madri e 20 padri) ai quali è stata richiesta la compilazione di un questionario online, includente gli strumenti self e othet-report di valutazione dei suddetti fattori. Sono state, quindi, successivamente rivalutate le analisi delle precedenti interazioni dirette e mediate riscontrate, in funzione dell’età dei bambini. In seguito, mediante la costruzione di un sottomodello, è stato valutato il suddetto andamento interattivo mediante l’inclusione di alcune variabili selezionate, riconosciute in letteratura come fortemente correlate, ma rispetto alle quali, ad oggi, non è stata osservata ancora la potenziale relazione con il costrutto di PC. L’analisi condotta ha rilevato un quadro articolato di tali dinamiche, sottolineando, in particolare, il ruolo di positivo predittore e mediatore della regolazione emotiva, della sensibilità estetica, di uno stile genitoriale orientato alla didattica e negativo della labilità e negatività emotiva e dalla percezione di difficoltà nella gestione del proprio figlio. Questi risultati sembrerebbero confermare il ruolo protettivo del benessere emotivo e dell’elevata reattività a stimoli ambientali positivi per l’acquisizione di migliori capacità interattive del bambino, specialmente nei bambini al di sopra dei 4 anni. Inoltre, mentre l’elevato stress genitoriale e la disregolazione infantile possono compromettere la qualità delle interazioni e limitare le opportunità di crescita comunicativa dei bambini, un potenziamento di stile interattivo genitoriale orientato all’affetto ed alla didattica possono fungere da fattori protettivi, mitigando l’incidenza negativa di tali variabili sullo sviluppo e potenziando l’acquisizione di abilità comunicativo-linguistiche, mediandola positivamente.
Fattori individuali e ambientali nello sviluppo di competenze di partecipazione comunicativa in bambini di età prescolare: il ruolo degli stili genitoriali e della sensibilità ambientale
MARINELLI, VITTORIA
2023/2024
Abstract
Il bambino è un’unità psicofisica che interagisce con l’ambiente. In un’ottica biopsicosociale di salute, risulta di innegabile importanza l’offerta di un ambiente qualitativamente stimolante che ampli e concretizzi le sue opportunità di sviluppo ma, allo stesso tempo, non è da sottovalutare il ruolo delle caratteristiche individuali, che lo predispongono. Nel processo evolutivo, linguaggio e comunicazione giocano un ruolo fondamentale, specialmente in vista di un’efficace interazione con il proprio ambiente di riferimento, chiamato a fungere, al contempo, da promotore di stimolazioni, favorenti esplorazione e sperimentazioni necessarie ad un adeguato sviluppo del bambino. Visto che l’acquisizione di competenze comunicative e linguistiche è il prodotto di un processo che coinvolge l’interazione tra geni ed ambiente, il presente lavoro di ricerca “Partecipazione comunicativa in età prescolare: il ruolo dell’influenza diretta e mediata di fattori individuali ed ambientali” si propone di indagare l’influenza diretta e mediata di fattori individuali ed ambientali sulla partecipazione comunicativa (PC), un costrutto chiave per la valutazione del funzionamento del bambino nel corso della vita quotidiana ed all’interno del contesto sociale di riferimento. Più nello specifico, è stata osservata l’influenza diretta e mediata che la sensibilità ambientale del bambino, in relazione con le sue competenze di regolazione emotiva, e lo stile interattivo dei genitori, in correlazione con le credenze ed il livello di stress percepito nello svolgimento del ruolo genitoriale, esercita sulle competenze comunicative del bambino a sviluppo tipico, di età compresa tra i 2 ed i 6 anni. Lo studio ha coinvolto 108 genitori (88 madri e 20 padri) ai quali è stata richiesta la compilazione di un questionario online, includente gli strumenti self e othet-report di valutazione dei suddetti fattori. Sono state, quindi, successivamente rivalutate le analisi delle precedenti interazioni dirette e mediate riscontrate, in funzione dell’età dei bambini. In seguito, mediante la costruzione di un sottomodello, è stato valutato il suddetto andamento interattivo mediante l’inclusione di alcune variabili selezionate, riconosciute in letteratura come fortemente correlate, ma rispetto alle quali, ad oggi, non è stata osservata ancora la potenziale relazione con il costrutto di PC. L’analisi condotta ha rilevato un quadro articolato di tali dinamiche, sottolineando, in particolare, il ruolo di positivo predittore e mediatore della regolazione emotiva, della sensibilità estetica, di uno stile genitoriale orientato alla didattica e negativo della labilità e negatività emotiva e dalla percezione di difficoltà nella gestione del proprio figlio. Questi risultati sembrerebbero confermare il ruolo protettivo del benessere emotivo e dell’elevata reattività a stimoli ambientali positivi per l’acquisizione di migliori capacità interattive del bambino, specialmente nei bambini al di sopra dei 4 anni. Inoltre, mentre l’elevato stress genitoriale e la disregolazione infantile possono compromettere la qualità delle interazioni e limitare le opportunità di crescita comunicativa dei bambini, un potenziamento di stile interattivo genitoriale orientato all’affetto ed alla didattica possono fungere da fattori protettivi, mitigando l’incidenza negativa di tali variabili sullo sviluppo e potenziando l’acquisizione di abilità comunicativo-linguistiche, mediandola positivamente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/79487