Se si lavora nel campo della psicologia sociale, non è necessario spiegare il significa della parola discriminazione. Non è necessariamente una parola negativa, poiché si basa sul prendere decisioni e sullo scegliere, ma in ambito sociale riguarda come certi attributi delle persone finiscano per influenzare questi processi decisionali: sesso, razza, orientamento sessuale, identità di genere. Molti progressi sono stati fatti nell’ambito della lotta alla discriminazione, uno dei pilastri della giustizia sociale. Ma cosa succede quando si risponde al fuoco con il fuoco? Discriminazione contro discriminazione. “Bah, le donne!” contro “Bah, gli uomini!”. “Tutti uguali questi neri!” contro “Tutti uguali questi bianchi!”. Inizio questo trattato definendo l’ambito in cui tale questione verrà analizzata: quello della “giustizia sociale”. Partiamo dalle basi: che cos’è la giustizia sociale? Ebbene, come purtroppo spesso capita, non è facile trovare due persone che siano completamente d’accordo su quale risposta dare a tale domanda. Si potrebbe dire che essa stia all’esatto opposto della discriminazione, oppure si potrebbe etichettare come lo strumento con cui questa viene combattuta; due definizioni che potrebbero essere corrette quanto errate e sono, comunque, decisamente insufficienti. Farò lo stesso con la discriminazione, con risultati simili. Infine, dopo un breve resoconto storico sui passati successi della lotta alla discriminazione, fornirò alcune opinioni su come questa possa degenerare in un “contrattacco discriminatorio” non meno grave delle realtà a cui cerca di opporsi; in particolare, esaminerò un ambiente in cui questa “estremizzazione della lotta alla discriminazione” diventa più che palese, dove la libertà di parola si trasforma troppo spesso in un’arma a doppio taglio.
Breve storia della lotta alla discriminazione: dalla perseveranza delle suffragette alla deriva della mentalità da social network
NOSARTI, FILIPPO
2024/2025
Abstract
Se si lavora nel campo della psicologia sociale, non è necessario spiegare il significa della parola discriminazione. Non è necessariamente una parola negativa, poiché si basa sul prendere decisioni e sullo scegliere, ma in ambito sociale riguarda come certi attributi delle persone finiscano per influenzare questi processi decisionali: sesso, razza, orientamento sessuale, identità di genere. Molti progressi sono stati fatti nell’ambito della lotta alla discriminazione, uno dei pilastri della giustizia sociale. Ma cosa succede quando si risponde al fuoco con il fuoco? Discriminazione contro discriminazione. “Bah, le donne!” contro “Bah, gli uomini!”. “Tutti uguali questi neri!” contro “Tutti uguali questi bianchi!”. Inizio questo trattato definendo l’ambito in cui tale questione verrà analizzata: quello della “giustizia sociale”. Partiamo dalle basi: che cos’è la giustizia sociale? Ebbene, come purtroppo spesso capita, non è facile trovare due persone che siano completamente d’accordo su quale risposta dare a tale domanda. Si potrebbe dire che essa stia all’esatto opposto della discriminazione, oppure si potrebbe etichettare come lo strumento con cui questa viene combattuta; due definizioni che potrebbero essere corrette quanto errate e sono, comunque, decisamente insufficienti. Farò lo stesso con la discriminazione, con risultati simili. Infine, dopo un breve resoconto storico sui passati successi della lotta alla discriminazione, fornirò alcune opinioni su come questa possa degenerare in un “contrattacco discriminatorio” non meno grave delle realtà a cui cerca di opporsi; in particolare, esaminerò un ambiente in cui questa “estremizzazione della lotta alla discriminazione” diventa più che palese, dove la libertà di parola si trasforma troppo spesso in un’arma a doppio taglio.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/82437