This thesis analyzes two major geopolitical crises: the missile crisis in Cuba of 1962 and the war between Russia and Ukraine of 2022. Both events are emblematic case studies for understanding the management of international relations and the prevention of conflict escalation through diplomacy. In the first case, it highlights how John F. Kennedy and Nikita Khrushchev adopted strategic approaches to avoid a nuclear conflict, finding compromises essential through dialogue and direct communication. The management of tensions, supported by the symbolic role of Pope John XXIII, marked a crucial moment in the Cold War, underlining the importance of bilateral relations and moral mediation in crisis contexts. At the same time, the war between Russia and Ukraine reveals contemporary dynamics characterized by globalization, instant communication and a new form of public diplomacy. The role of Vladimir Putin and Joe Biden is analyzed in the light of strategic choices and geopolitical pressures, with particular attention to the reactions of global public opinion and the weight of international organizations. The figure of Pope Francis emerges as a moral promoter for peace, in a crisis where media mobilization has influenced public opinion and government decisions. The comparison between these two crises shows that, despite historical and contextual differences, political leadership and diplomacy remain essential tools to prevent the deterioration of international relations. The thesis invites reflection on the importance of keeping communication channels open, stressing that the balance between strategic firmness and diplomatic openness is crucial for global stability.

Questa tesi analizza due crisi geopolitiche di rilievo: la crisi missilistica di Cuba del 1962 e la guerra tra Russia e Ucraina del 2022. Entrambi gli eventi rappresentano casi studio emblematici per comprendere la gestione delle relazioni internazionali e la prevenzione dell'escalation di conflitti attraverso la diplomazia. Nel primo caso, si evidenzia come John F. Kennedy e Nikita Krusciov abbiano adottato approcci strategici per evitare un conflitto nucleare, trovando compromessi essenziali grazie al dialogo e alla comunicazione diretta. La gestione delle tensioni, supportata dal ruolo simbolico di Papa Giovanni XXIII, ha segnato un momento cruciale nella Guerra Fredda, sottolineando l'importanza delle relazioni bilaterali e della mediazione morale in contesti di crisi. Parallelamente, la guerra tra Russia e Ucraina rivela dinamiche contemporanee caratterizzate dalla globalizzazione, dalla comunicazione istantanea e da una nuova forma di diplomazia pubblica. Il ruolo di Vladimir Putin e Joe Biden viene analizzato alla luce delle scelte strategiche e delle pressioni geopolitiche, con particolare attenzione alle reazioni dell'opinione pubblica globale e al peso delle organizzazioni internazionali. La figura di Papa Francesco emerge come promotore morale per la pace, in una crisi dove la mobilitazione mediatica ha influito sull'opinione pubblica e sulle decisioni governative. Il confronto tra queste due crisi dimostra che, nonostante le differenze storiche e contestuali, la leadership politica e la diplomazia rimangono strumenti essenziali per prevenire il deterioramento delle relazioni internazionali. La tesi invita a riflettere sull'importanza di mantenere aperti i canali di comunicazione, sottolineando che l'equilibrio tra fermezza strategica e apertura diplomatica è cruciale per la stabilità globale.

KENNEDY, CRUSCEV, PUTIN E ZELENSKY: LA CRISI DI CUBA E UN PARAGONE CON QUELLA RUSSO-UCRAINA

SICA, GIANLUCA
2024/2025

Abstract

This thesis analyzes two major geopolitical crises: the missile crisis in Cuba of 1962 and the war between Russia and Ukraine of 2022. Both events are emblematic case studies for understanding the management of international relations and the prevention of conflict escalation through diplomacy. In the first case, it highlights how John F. Kennedy and Nikita Khrushchev adopted strategic approaches to avoid a nuclear conflict, finding compromises essential through dialogue and direct communication. The management of tensions, supported by the symbolic role of Pope John XXIII, marked a crucial moment in the Cold War, underlining the importance of bilateral relations and moral mediation in crisis contexts. At the same time, the war between Russia and Ukraine reveals contemporary dynamics characterized by globalization, instant communication and a new form of public diplomacy. The role of Vladimir Putin and Joe Biden is analyzed in the light of strategic choices and geopolitical pressures, with particular attention to the reactions of global public opinion and the weight of international organizations. The figure of Pope Francis emerges as a moral promoter for peace, in a crisis where media mobilization has influenced public opinion and government decisions. The comparison between these two crises shows that, despite historical and contextual differences, political leadership and diplomacy remain essential tools to prevent the deterioration of international relations. The thesis invites reflection on the importance of keeping communication channels open, stressing that the balance between strategic firmness and diplomatic openness is crucial for global stability.
2024
KENNEDY, CRUSCEV, PUTIN AND ZELENSKY: THE CUBAN CRISIS AND A COMPARISON WITH THE RUSSIA-UCRAINE ONE
Questa tesi analizza due crisi geopolitiche di rilievo: la crisi missilistica di Cuba del 1962 e la guerra tra Russia e Ucraina del 2022. Entrambi gli eventi rappresentano casi studio emblematici per comprendere la gestione delle relazioni internazionali e la prevenzione dell'escalation di conflitti attraverso la diplomazia. Nel primo caso, si evidenzia come John F. Kennedy e Nikita Krusciov abbiano adottato approcci strategici per evitare un conflitto nucleare, trovando compromessi essenziali grazie al dialogo e alla comunicazione diretta. La gestione delle tensioni, supportata dal ruolo simbolico di Papa Giovanni XXIII, ha segnato un momento cruciale nella Guerra Fredda, sottolineando l'importanza delle relazioni bilaterali e della mediazione morale in contesti di crisi. Parallelamente, la guerra tra Russia e Ucraina rivela dinamiche contemporanee caratterizzate dalla globalizzazione, dalla comunicazione istantanea e da una nuova forma di diplomazia pubblica. Il ruolo di Vladimir Putin e Joe Biden viene analizzato alla luce delle scelte strategiche e delle pressioni geopolitiche, con particolare attenzione alle reazioni dell'opinione pubblica globale e al peso delle organizzazioni internazionali. La figura di Papa Francesco emerge come promotore morale per la pace, in una crisi dove la mobilitazione mediatica ha influito sull'opinione pubblica e sulle decisioni governative. Il confronto tra queste due crisi dimostra che, nonostante le differenze storiche e contestuali, la leadership politica e la diplomazia rimangono strumenti essenziali per prevenire il deterioramento delle relazioni internazionali. La tesi invita a riflettere sull'importanza di mantenere aperti i canali di comunicazione, sottolineando che l'equilibrio tra fermezza strategica e apertura diplomatica è cruciale per la stabilità globale.
RUSSIA
STATI UNITI
PUTIN
ZELENSKY
KENNEDY, KRUSCE
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/86340