Il nulla che si apprende? Un’indagine sul ruolo della home and school numeracy formale ed informale nella costruzione della conoscenza della cardinalità di zero

The following thesis paper aims to investigate the issue of numerical cognition, precisely in Kindergarten children, by analyzing the scientific literature in this area. Recent research has demonstrated the presence of innate numerical cognition (Mehler, Bever, 1967; Antell, Keating, 1983; Dehaene, 2010; Gennari et al., 2023), who, from birth, are capable of categorizing the world in terms of numerosity (Xu, Spelke, 2000; Gennari et al., 2023). Unlike other quantities, the number zero, in fact, is a special construct that has not yet been extensively investigated in research. What is certain, however, is that it has a late history compared to its positive integer natural successors; one hypothesis is that it requires abstraction skills, since, unlike other numbers, it is not possible to represent its quantity concretely (Wellman, Miller, 1986). More recent research, however, shows that numerical intelligence develops earlier than hypothesized in the last century (Starkey, Cooper, 1980; Antell, Keating, 1983; Wynn, 1992; Feigenson et al., 2004) and underscores the importance of arranging and implementing numerical activities in early and later childhood to support the future development of mathematical learning. The present project will attempt to answer the following questions. Is there a significant positive correlation between the proposed formal and informal home numeracy on zero and children's zero-related mathematical skills? Assuming that subjects supported by parents in this area achieve better results (Mutaf-Yildiz et al., 2020). Does knowledge of the cardinality principle for the number zero determine success in tasks related to the ordinal principle of zero? It is assumed that the cardinal meaning of the digit in question develops earlier than the actual understanding of its ordinal value (Krajcsi, Kojouharova, Lengyel, 2017; Pixner, Dresen, Moeller, 2018). Does the proposed formal and informal school numeracy on zero positively influence children's mathematical skills related to this digit? A questionnaire similar to the one proposed to parents is proposed to teachers, investigating the frequency with which the activities outlined above are proposed. It is expected that children who do not do home numeracy but participate in school numeracy activities will perform better than children who are not involved in either activity. To explore these issues in more detail, research was implemented in two kindergartens in the municipality of Campolongo Maggiore in the province of Venice, using several experimental tests to assess early numeracy skills in 35 boys and girls aged 61 to 74 months. The present research seems to reveal the crucial role of teachers in the preschool age group of second childhood in the acquisition of basic mathematical concepts that are fundamental to learning in later school grades.

Il seguente elaborato di tesi si propone di approfondire la tematica della cognizione numerica, precisamente nei bambini della scuola dell’Infanzia, analizzando la letteratura scientifica in questo ambito. Recenti ricerche hanno dimostrato la presenza di una cognizione numerica innata (Mehler, Bever, 1967; Antell, Keating, 1983; Dehaene, 2010; Gennari et al., 2023), i quali, sin dalla nascita, sono capaci di categorizzare il mondo in termini di numerosità (Xu, Spelke, 2000; Gennari et al., 2023). Diversamente dalle altre quantità il numero zero, infatti, è un costrutto speciale, non ancora indagato ampiamente nella ricerca. Ciò che è certo, però, è che esso presenta una storia tardiva rispetto ai suoi successori naturali interi positivi; un'ipotesi è che richieda capacità di astrazione, poiché, a differenza degli altri numeri, non è possibile rappresentare concretamente la sua quantità (Wellman, Miller, 1986). Ricerche più recenti, però, dimostrano che l’intelligenza numerica si sviluppa precocemente rispetto a quanto ipotizzato nel secolo scorso (Starkey, Cooper, 1980; Antell, Keating, 1983; Wynn, 1992; Feigenson et al., 2004) e sottolineano l’importanza di predisporre ed implementare attività numeriche nella prima e nella seconda infanzia a sostegno dello sviluppo futuro dell’apprendimento matematico. Il presente progetto cercherà di dare risposta alle domande di seguito riportate. Esiste una correlazione significativa positiva tra la proposta di formal and informal home numeracy sullo zero e le competenze matematiche relative allo zero dei bambini? Ipotizzando che i soggetti sostenuti dai genitori in questo ambito ottengano risultati migliori (Mutaf-Yildiz et al., 2020). La conoscenza del principio della cardinalità per il numero zero determina la riuscita in task relativi al principio ordinale dello zero? Si suppone che il significato cardinale della cifra in questione si sviluppi precocemente rispetto alla reale comprensione del suo valore ordinale (Krajcsi, Kojouharova, Lengyel, 2017; Pixner, Dresen, Moeller, 2018). La proposta di formal and informal school numeracy sullo zero, influenza positivamente le competenze matematiche relative a questa cifra dei bambini? Si propone ai docenti un questionario affine a quello proposto ai genitori, che indaga la frequenza con la quale vengono proposte le attività sopra delineate. Si prevede che i bambini che non fanno home numeracy ma che partecipano ad attività di school numeracy, otterranno risultati migliori rispetto a bambini che non sono coinvolti in nessuna delle due attività. Per approfondire queste tematiche è stata attuata una ricerca in due scuole dell’Infanzia del comune di Campolongo Maggiore in provincia di Venezia, utilizzando diversi test sperimentali per la valutazione delle abilità numeriche precoci in e 35 bambini e bambine di età compresa tra i 61 e i 74 mesi. Dalla presente ricerca sembra emergere il ruolo cruciale degli insegnanti nella fascia d’età prescolare della seconda infanzia nell’acquisizione di concetti matematici di base, fondamentali per l’apprendimento nei gradi scolastici successivi.