L'invecchiamento nella sindrome di Down: un'analisi delle caratteristiche generali e delle opportunità di intervento

It is essential that understanding normal and pathological aging mechanisms underlies devising interventions aimed at enhancing older-age quality of life. Aging theory and classical models, though, often fail to take the distinct nature of particular populations, for example, individuals with Down syndrome, whose specific features result in them experiencing different issues relating to aging. Down syndrome aging is marked by early cognitive impairment and increased susceptibility to developing neurodegenerative diseases, particularly Alzheimer's disease, even at early adulthood. The goal of this thesis is to present the potential interventions to be taken in this population, considering its unique features. Aging in Down syndrome is not simply the investigation of a clinical condition, but a contribution to a wider understanding of old age—one in which intellectual disability is not a limitation, but an obstacle that can be overcome by specifically targeted interventions.

La comprensione dei processi di invecchiamento, sia normale che patologico, è fondamentale per sviluppare interventi efficaci volti a migliorare la qualità della vita durante l’età avanzata. Tuttavia, le teorie e gli approcci classici sull’invecchiamento spesso non considerano le peculiarità di gruppi specifici, come le persone con sindrome di Down, che presentano caratteristiche uniche e sfide particolari nel corso del processo di invecchiamento. L’invecchiamento nelle persone con sindrome di Down è caratterizzato da un declino cognitivo precoce e da un maggior rischio di sviluppare malattie neurodegenerative, in particolare il morbo di Alzheimer, già in età giovane-adulta. L'obbiettivo dell'elaborato è quello di delineare i possibili interventi che possono essere messi in atto in questa popolazione, tenendo in considerazione le sue caratteristiche peculiari. Studiare l’invecchiamento nella sindrome di Down non significa solo comprendere un fenomeno clinico, ma anche contribuire a una visione più inclusiva della vecchiaia, dove la disabilità intellettiva non è un limite ma una sfida che può essere affrontata con interventi mirati.