Il presente elaborato concerne la reciproca influenza che intercorre tra la concettualizzazione della “differenza” e l’esperienza delle pratiche femministe, nella loro mutevole relazione, interna alla disomogenea tradizione del pensiero della differenza sessuale, in riferimento al contesto italiano. A partire dall’esamina della riflessione teorica di Luisa Muraro, inquadrabile nella più ampia tradizione della Libreria delle donne di Milano, si osserverà la ricaduta della produzione speculativa circa la figura della “madre simbolica”, riferendosi sia al progressivo rischio di ipostatizzazione della differenza (che muta da sessuale, a sessuata), sia alla strutturazione della pratica dell’affidamento, quale ultima filiazione interna alla fucina politica delle cosiddette “milanesi”, fin dalla sperimentazione della pratica dell’inconscio. La trattazione si occuperà poi di indagare la pratica di soggettivazione della parrhesia, in relazione ad altre determinazioni concettuali di Angela Putino, sempre ascrivibili alla soggettivazione di sé. Nell’ultimo capitolo, approfondendo il pensiero di Carla Lonzi, verrà infine esaminata la determinazione della differenza sessuale quale significante, ad origine, strutturalmente aperto e in rapporto alla figurazione della “donna clitoridea”; principi che, secondo la tesi qui sostenuta, devono, all’influenza della pratica autocoscienziale, il loro carattere intrinsecamente generativo.
I concetti e le pratiche: un attraversamento filosofico del pensiero della differenza italiano
GASPARELLA, IRENE
2024/2025
Abstract
Il presente elaborato concerne la reciproca influenza che intercorre tra la concettualizzazione della “differenza” e l’esperienza delle pratiche femministe, nella loro mutevole relazione, interna alla disomogenea tradizione del pensiero della differenza sessuale, in riferimento al contesto italiano. A partire dall’esamina della riflessione teorica di Luisa Muraro, inquadrabile nella più ampia tradizione della Libreria delle donne di Milano, si osserverà la ricaduta della produzione speculativa circa la figura della “madre simbolica”, riferendosi sia al progressivo rischio di ipostatizzazione della differenza (che muta da sessuale, a sessuata), sia alla strutturazione della pratica dell’affidamento, quale ultima filiazione interna alla fucina politica delle cosiddette “milanesi”, fin dalla sperimentazione della pratica dell’inconscio. La trattazione si occuperà poi di indagare la pratica di soggettivazione della parrhesia, in relazione ad altre determinazioni concettuali di Angela Putino, sempre ascrivibili alla soggettivazione di sé. Nell’ultimo capitolo, approfondendo il pensiero di Carla Lonzi, verrà infine esaminata la determinazione della differenza sessuale quale significante, ad origine, strutturalmente aperto e in rapporto alla figurazione della “donna clitoridea”; principi che, secondo la tesi qui sostenuta, devono, all’influenza della pratica autocoscienziale, il loro carattere intrinsecamente generativo.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/90574