Negli ultimi decenni il pensiero computazionale, cioè l’abilità mentale di applicare i concetti base dell’informatica per risolvere problemi, ha acquisito sempre più rilevanza sul piano internazionale. Acquisire competenze di pensiero computazionale permette non solo di apprendere concetti informatici, ma di sviluppare strategie di pensiero creativo e il problem solving, impiegabili nella vita di tutti i giorni. Il coding, cioè la programmazione informatica sotto forma di gioco, si configura come uno strumento adatto a introdurre i concetti del pensiero computazionale nei contesti scolastici. Numerosi studi hanno trovato effetti positivi del coding tangibile sulle competenze di programmazione e su altre funzioni cognitive, quali il controllo inibitorio e le abilità visuo-spaziali in diversi gradi di istruzione. Gli studi del coding sul funzionamento cognitivo dei bambini in età prescolare, una fase caratterizzata da un’elevata plasticità cognitiva, sono invece ancora poco approfonditi in letteratura. Inoltre, non ci sono sufficienti evidenze sulla modalità didattica più efficace per insegnare le competenze di pensiero computazionale in questa popolazione specifica. Il presente studio si è proposto di colmare queste lacune valutando l’efficacia di tre modalità di intervento (robotica educativa, coding unplugged e un approccio combinato) su tre ambiti: abilità di coding, controllo inibitorio e abilità visuo-spaziali. Lo studio era un randomized controlled trial e ha coinvolto 33 bambini frequentanti il secondo anno della scuola dell’infanzia, assegnati casualmente alle diverse condizioni. È stato inoltre incluso un gruppo di controllo in lista d’attesa che ha avuto accesso all’intervento solo al termine della sperimentazione. Il protocollo sperimentale si è articolato lungo 4 fasi temporali distinte: una fase di pre-test (T1), un periodo di training della durata di 6 incontri settimanali, una fase di post-test (T2) e un periodo di training per il gruppo di controllo in lista d’attesa. Al T1 e T2 sono state somministrate alcune prove per valutare le abilità di coding (piattaforma Cothi), le abilità visuo-spaziali (subtest delle relazioni spaziali delle PMA) e il controllo inibitorio (subtest di inibizione del NEPSY-II). I risultati hanno evidenziato un miglioramento nelle competenze di programmazione per due gruppi sperimentali, combinato e unplugged, rispetto al gruppo di controllo. Il gruppo Robotica Educativa invece non presentava una differenza statisticamente significativa (T2-T1) rispetto al gruppo di controllo. Per contro nessun gruppo ha riportato un miglioramento nelle altre capacità cognitive indagate. La mancanza di effetti sulle altre aree del funzionamento cognitivo indagate è principalmente riconducibile all’età media dei partecipanti (55,85 mesi) e alla breva durata dei training. Altri fattori possono avere influito sul raggiungimento di questi risultati quali, la struttura delle prove utilizzate per testare le competenze dei bambini e le caratteristiche dell’ambiente di somministrazione. La ricerca dovrebbe proseguire in questa direzione indagando gli effetti sulle abilità cognitive più ampie in bambini di 4 anni.

Interventi di coding tangibile alla scuola dell’infanzia: lo sviluppo del pensiero computazionale e delle funzioni cognitive

PAGAN GRISO, GRETA
2024/2025

Abstract

Negli ultimi decenni il pensiero computazionale, cioè l’abilità mentale di applicare i concetti base dell’informatica per risolvere problemi, ha acquisito sempre più rilevanza sul piano internazionale. Acquisire competenze di pensiero computazionale permette non solo di apprendere concetti informatici, ma di sviluppare strategie di pensiero creativo e il problem solving, impiegabili nella vita di tutti i giorni. Il coding, cioè la programmazione informatica sotto forma di gioco, si configura come uno strumento adatto a introdurre i concetti del pensiero computazionale nei contesti scolastici. Numerosi studi hanno trovato effetti positivi del coding tangibile sulle competenze di programmazione e su altre funzioni cognitive, quali il controllo inibitorio e le abilità visuo-spaziali in diversi gradi di istruzione. Gli studi del coding sul funzionamento cognitivo dei bambini in età prescolare, una fase caratterizzata da un’elevata plasticità cognitiva, sono invece ancora poco approfonditi in letteratura. Inoltre, non ci sono sufficienti evidenze sulla modalità didattica più efficace per insegnare le competenze di pensiero computazionale in questa popolazione specifica. Il presente studio si è proposto di colmare queste lacune valutando l’efficacia di tre modalità di intervento (robotica educativa, coding unplugged e un approccio combinato) su tre ambiti: abilità di coding, controllo inibitorio e abilità visuo-spaziali. Lo studio era un randomized controlled trial e ha coinvolto 33 bambini frequentanti il secondo anno della scuola dell’infanzia, assegnati casualmente alle diverse condizioni. È stato inoltre incluso un gruppo di controllo in lista d’attesa che ha avuto accesso all’intervento solo al termine della sperimentazione. Il protocollo sperimentale si è articolato lungo 4 fasi temporali distinte: una fase di pre-test (T1), un periodo di training della durata di 6 incontri settimanali, una fase di post-test (T2) e un periodo di training per il gruppo di controllo in lista d’attesa. Al T1 e T2 sono state somministrate alcune prove per valutare le abilità di coding (piattaforma Cothi), le abilità visuo-spaziali (subtest delle relazioni spaziali delle PMA) e il controllo inibitorio (subtest di inibizione del NEPSY-II). I risultati hanno evidenziato un miglioramento nelle competenze di programmazione per due gruppi sperimentali, combinato e unplugged, rispetto al gruppo di controllo. Il gruppo Robotica Educativa invece non presentava una differenza statisticamente significativa (T2-T1) rispetto al gruppo di controllo. Per contro nessun gruppo ha riportato un miglioramento nelle altre capacità cognitive indagate. La mancanza di effetti sulle altre aree del funzionamento cognitivo indagate è principalmente riconducibile all’età media dei partecipanti (55,85 mesi) e alla breva durata dei training. Altri fattori possono avere influito sul raggiungimento di questi risultati quali, la struttura delle prove utilizzate per testare le competenze dei bambini e le caratteristiche dell’ambiente di somministrazione. La ricerca dovrebbe proseguire in questa direzione indagando gli effetti sulle abilità cognitive più ampie in bambini di 4 anni.
2024
Tangible coding interventions in preschool: developing computational thinking and cognitive functions
computazionale
coding
funzioni esecutive
visuo-spaziali
età prescolare
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/90922