Il termine Plant Awareness Disparity viene utilizzato a partire dal 2020 come sostituzione del termine Plant Blindness coniato del 1998 che si riferisce a ció che gli studi dimostrano essere una tendenza a non notare, riconoscere o apprezzare le piante nell’ambiente circostante, non riuscendo a dare a queste una priorità visiva rispetto a quella che viene data ad altri esseri viventi e ad oggetti. Nella presente tesi cercheremo di indagare ulteriormente questo effetto denominato “Plant Awareness Disparity” e di comprendere attraverso questo studio se l’effetto sia presente anche nell’ambito della percezione numerica, uno studio che non è ancora presente in letteratura. L’ipotesi è che i risultati ottenuti combacino con gli studi già presenti e che quindi le piante vengano sottostimate in numerosità rispetto ad animali e minerali, oppure se l’effetto sia presente anche in altre categorie. I metodi utilizzati sono stati due esperimenti con lo stesso set di stimoli, un compito di confronto e uno di stima con tre differenti versioni: a colori, in bianco e nero, con stimoli capovolti. Il fattore categoria è stato combinato con tre livelli (piante, animali, minerali) e il fattore numerosità con altrettanti tre (il numero 7, 8, 9). Con ciascuna di queste versioni è stato creato un compito di confronto e uno di stima, i risultati sono stati conformi alle aspettative, infatti nella prova a colori e in quella in bianco e nero è molto presente una sottostima delle piante e della loro numerosità. Nell’ultima prova, quella con stimoli capovolti, offuscando la categoria si ottiene una riduzione della “Plant Awareness Disparity”. Queste prove non solo ci danno l’indicazione che la sottostima sia presente in un compito di numerosità ma che il fattore categoria sia di fondamentale importanza nel determinare la presenza della PAD e apre quindi la strada per nuovi studi.
"Bias cognitivi nella percezione quantitativa: il caso della Plant Awareness Disparity"
MARASCO, CATERINA
2024/2025
Abstract
Il termine Plant Awareness Disparity viene utilizzato a partire dal 2020 come sostituzione del termine Plant Blindness coniato del 1998 che si riferisce a ció che gli studi dimostrano essere una tendenza a non notare, riconoscere o apprezzare le piante nell’ambiente circostante, non riuscendo a dare a queste una priorità visiva rispetto a quella che viene data ad altri esseri viventi e ad oggetti. Nella presente tesi cercheremo di indagare ulteriormente questo effetto denominato “Plant Awareness Disparity” e di comprendere attraverso questo studio se l’effetto sia presente anche nell’ambito della percezione numerica, uno studio che non è ancora presente in letteratura. L’ipotesi è che i risultati ottenuti combacino con gli studi già presenti e che quindi le piante vengano sottostimate in numerosità rispetto ad animali e minerali, oppure se l’effetto sia presente anche in altre categorie. I metodi utilizzati sono stati due esperimenti con lo stesso set di stimoli, un compito di confronto e uno di stima con tre differenti versioni: a colori, in bianco e nero, con stimoli capovolti. Il fattore categoria è stato combinato con tre livelli (piante, animali, minerali) e il fattore numerosità con altrettanti tre (il numero 7, 8, 9). Con ciascuna di queste versioni è stato creato un compito di confronto e uno di stima, i risultati sono stati conformi alle aspettative, infatti nella prova a colori e in quella in bianco e nero è molto presente una sottostima delle piante e della loro numerosità. Nell’ultima prova, quella con stimoli capovolti, offuscando la categoria si ottiene una riduzione della “Plant Awareness Disparity”. Queste prove non solo ci danno l’indicazione che la sottostima sia presente in un compito di numerosità ma che il fattore categoria sia di fondamentale importanza nel determinare la presenza della PAD e apre quindi la strada per nuovi studi.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/90975