Il presente elaborato approfondisce in dettaglio il metodo TimeSlips, un intervento narrativo non farmacologico pensato per coinvolgere persone con demenza tramite la creazione condivisa di storie ispirate da immagini suggestive. È un approccio differente rispetto alle tecniche tradizionali di stimolazione cognitiva perché, senza richiedere di ricordare esperienze passate, pone l’immaginazione come la via privilegiata per comunicare e per esprimersi fornendo spazi espressivi anche a chi comunica tramite gesti, suoni ed altri canali non verbali. Questa modalità permette di superare molte barriere imposte dal deterioramento cognitivo e linguistico. Gli studi scientifici analizzati, sia di tipo quantitativo che qualitativo, documentano i benefici del metodo, mostrando miglioramenti nella capacità relazionale, nella comunicazione di tutti i giorni e nel benessere emotivo. L’impatto del TimeSlips sugli studenti in formazione sanitaria e sociosanitaria è un ulteriore ambito di riflessione: molti studenti, tramite il confronto diretto con persone affette da demenza in contesti narrativi non giudicanti, mostrano un’evoluzione significativa della propria visione, si rafforza l’empatia, si ridimensionano i pregiudizi, nonché si sviluppano modalità comunicative più flessibili, inclusive e rispettose. L'esperienza della narrazione condivisa è dunque terapeutica per i partecipanti, ma anche utile per chi si prepara a operare nell'assistenza. TimeSlips si conferma come un metodo versatile e replicabile, adatto a differenti contesti di intervento, questo metodo integra la creatività, la relazione e la formazione in un approccio del tutto innovativo alla demenza.
Oltre la memoria: TimeSlips e la narrazione creativa nelle persone con demenza
VARAGNOLO, ILARIA
2024/2025
Abstract
Il presente elaborato approfondisce in dettaglio il metodo TimeSlips, un intervento narrativo non farmacologico pensato per coinvolgere persone con demenza tramite la creazione condivisa di storie ispirate da immagini suggestive. È un approccio differente rispetto alle tecniche tradizionali di stimolazione cognitiva perché, senza richiedere di ricordare esperienze passate, pone l’immaginazione come la via privilegiata per comunicare e per esprimersi fornendo spazi espressivi anche a chi comunica tramite gesti, suoni ed altri canali non verbali. Questa modalità permette di superare molte barriere imposte dal deterioramento cognitivo e linguistico. Gli studi scientifici analizzati, sia di tipo quantitativo che qualitativo, documentano i benefici del metodo, mostrando miglioramenti nella capacità relazionale, nella comunicazione di tutti i giorni e nel benessere emotivo. L’impatto del TimeSlips sugli studenti in formazione sanitaria e sociosanitaria è un ulteriore ambito di riflessione: molti studenti, tramite il confronto diretto con persone affette da demenza in contesti narrativi non giudicanti, mostrano un’evoluzione significativa della propria visione, si rafforza l’empatia, si ridimensionano i pregiudizi, nonché si sviluppano modalità comunicative più flessibili, inclusive e rispettose. L'esperienza della narrazione condivisa è dunque terapeutica per i partecipanti, ma anche utile per chi si prepara a operare nell'assistenza. TimeSlips si conferma come un metodo versatile e replicabile, adatto a differenti contesti di intervento, questo metodo integra la creatività, la relazione e la formazione in un approccio del tutto innovativo alla demenza.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/91002