Negli ultimi decenni, il cambiamento climatico ha avuto un impatto crescente sull’agricoltura mondiale, e la viticoltura non fa eccezione. I principali modelli climatici prevedono un ulteriore aumento delle temperature medie globali, una maggiore variabilità delle precipitazioni e un'intensificazione della frequenza e della durata di eventi estremi, come ondate di calore e periodi prolungati di siccità (Pörtner et al., 2022). In particolare, nelle aree vitivinicole tradizionali, come il bacino del Mediterraneo, si osservano già evidenti segnali di alterazioni nei regimi idrici, con una riduzione delle risorse disponibili nei momenti critici per lo sviluppo della pianta (An Update on the Impact of Climate Change in Viticulture and Potential Adaptations, s.d.; H. Schultz, 2000) La vite (Vitis vinifera L.), pur essendo una specie relativamente tollerante allo stress idrico rispetto ad altre colture (Gambetta et al., 2020a), non è esente dagli effetti negativi della siccità, soprattutto se questa si manifesta in momenti fenologici sensibili come la fioritura, l’allegagione o la maturazione (Malavika et al., 2025). La limitata disponibilità d’acqua, infatti, può compromettere l’equilibrio fisiologico della pianta, la formazione della chioma, la qualità dell’uva e, in alcuni casi, anche la sopravvivenza a lungo termine del vigneto. In risposta a queste difficoltà, diventa sempre più urgente individuare strategie di gestione che possano contribuire a mantenere la sostenibilità produttiva ed economica delle aziende vitivinicole, riducendo al contempo l’impatto ambientale. Tra le soluzioni più innovative proposte negli ultimi anni, i biostimolanti stanno guadagnando attenzione come strumenti utili per supportare la vite nelle fasi critiche di stress (Van Oosten et al., 2017). A differenza dei fertilizzanti convenzionali, i biostimolanti non forniscono direttamente nutrienti, ma agiscono modulando i processi fisiologici della pianta, stimolando la crescita, migliorando l’assorbimento di nutrienti e favorendo una maggiore tolleranza agli stress abiotici, come la siccità (Rouphael & Colla, 2020). Il loro impiego rientra in un approccio di agricoltura sostenibile, capace di valorizzare risorse naturali, ridurre l’uso di input chimici e aumentare la resilienza dei sistemi produttivi. Sebbene l’interesse verso i biostimolanti sia in forte crescita, sia in ambito accademico che applicativo (Van Oosten et al., 2017), resta fondamentale proseguire con studi mirati che ne chiariscano i meccanismi d’azione, l’efficacia in diversi contesti pedoclimatici e le modalità ottimali di applicazione. Tuttavia, l’integrazione di queste sostanze all’interno di programmi agronomici adattivi potrebbe rappresentare una delle risposte più promettenti per fronteggiare le sfide poste dai cambiamenti climatici e garantire la sostenibilità della viticoltura del futuro. Il primo capitolo di questo elaborato di tesi è dedicato alla presentazione delle varie categorie di biostimolanti attualmente sul mercato, alle loro caratteristiche e applicazioni in campo agronomico. Il secondo capitolo illustra lo stress idrico e le strategie agronomiche per attenuare i suoi effetti sulle piante di vite. Nel terzo capitolo è stato indagato l’uso dei biostimolanti nel contrastare gli effetti della siccità nelle piante di vite.
Potenzialità dei biostimolanti nel mitigare gli effetti dello stress idrico in vigneto
NEGRI, CLAUDIA
2024/2025
Abstract
Negli ultimi decenni, il cambiamento climatico ha avuto un impatto crescente sull’agricoltura mondiale, e la viticoltura non fa eccezione. I principali modelli climatici prevedono un ulteriore aumento delle temperature medie globali, una maggiore variabilità delle precipitazioni e un'intensificazione della frequenza e della durata di eventi estremi, come ondate di calore e periodi prolungati di siccità (Pörtner et al., 2022). In particolare, nelle aree vitivinicole tradizionali, come il bacino del Mediterraneo, si osservano già evidenti segnali di alterazioni nei regimi idrici, con una riduzione delle risorse disponibili nei momenti critici per lo sviluppo della pianta (An Update on the Impact of Climate Change in Viticulture and Potential Adaptations, s.d.; H. Schultz, 2000) La vite (Vitis vinifera L.), pur essendo una specie relativamente tollerante allo stress idrico rispetto ad altre colture (Gambetta et al., 2020a), non è esente dagli effetti negativi della siccità, soprattutto se questa si manifesta in momenti fenologici sensibili come la fioritura, l’allegagione o la maturazione (Malavika et al., 2025). La limitata disponibilità d’acqua, infatti, può compromettere l’equilibrio fisiologico della pianta, la formazione della chioma, la qualità dell’uva e, in alcuni casi, anche la sopravvivenza a lungo termine del vigneto. In risposta a queste difficoltà, diventa sempre più urgente individuare strategie di gestione che possano contribuire a mantenere la sostenibilità produttiva ed economica delle aziende vitivinicole, riducendo al contempo l’impatto ambientale. Tra le soluzioni più innovative proposte negli ultimi anni, i biostimolanti stanno guadagnando attenzione come strumenti utili per supportare la vite nelle fasi critiche di stress (Van Oosten et al., 2017). A differenza dei fertilizzanti convenzionali, i biostimolanti non forniscono direttamente nutrienti, ma agiscono modulando i processi fisiologici della pianta, stimolando la crescita, migliorando l’assorbimento di nutrienti e favorendo una maggiore tolleranza agli stress abiotici, come la siccità (Rouphael & Colla, 2020). Il loro impiego rientra in un approccio di agricoltura sostenibile, capace di valorizzare risorse naturali, ridurre l’uso di input chimici e aumentare la resilienza dei sistemi produttivi. Sebbene l’interesse verso i biostimolanti sia in forte crescita, sia in ambito accademico che applicativo (Van Oosten et al., 2017), resta fondamentale proseguire con studi mirati che ne chiariscano i meccanismi d’azione, l’efficacia in diversi contesti pedoclimatici e le modalità ottimali di applicazione. Tuttavia, l’integrazione di queste sostanze all’interno di programmi agronomici adattivi potrebbe rappresentare una delle risposte più promettenti per fronteggiare le sfide poste dai cambiamenti climatici e garantire la sostenibilità della viticoltura del futuro. Il primo capitolo di questo elaborato di tesi è dedicato alla presentazione delle varie categorie di biostimolanti attualmente sul mercato, alle loro caratteristiche e applicazioni in campo agronomico. Il secondo capitolo illustra lo stress idrico e le strategie agronomiche per attenuare i suoi effetti sulle piante di vite. Nel terzo capitolo è stato indagato l’uso dei biostimolanti nel contrastare gli effetti della siccità nelle piante di vite.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/99522