La presenza del granchio blu, Callinectes sapidus, nel mar Mediterraneo rappresenta una importante minaccia per l'ecosistema marino e per le attività di pesca ed acquacoltura.Tale mollusco è originario delle coste atlantiche americane, tuttavia la sua capacità di adattamento, in particolar modo alla salinità e alla temperatura dell'acqua, ha comportato una rapida diffusione lungo le coste italiane, più nello specifico nella laguna veneta, ambiente favorevole alla sua riproduzione. Lo sviluppo incontrollato della specie aliena sta causando gravi danni; perciò, si rende necessario trovare delle strategie sostenibili pergestire la sua presenza.L'obiettivo di questa tesi è quello di analizzare le caratteristiche del granchio blu, ponendo attenzione alle opportunità che offre la valorizzazione degli scarti ottenuti dalle lavorazioni primarie. Lo scopo è trasformare un problema ambientale in risorsa da utilizzare in più settori produttivi, tra cui quello agricolo, viticolo ed enologico. Chitina e chitosano, biopolimeri naturali derivati dal carapace di Callinectes sapidus, grazie alle loro proprietà biodegradabili, antimicrobiche, filmogene e biostimolanti trovano larga applicazione in campo agronomico per una gestione sostenibile delle colture di interesse economico. Più precisamente il chitosano può essere usato come fertilizzante, ammendante del terreno oppure principio attivo nei trattamenti fitosanitari, garantendo una buona crescita della pianta limitando l'uso di sostanze chimiche di sintesi. In campo viticolo il chitosano è particolarmente apprezzato perché efficacie nella lotta contro Plasmopara viticola, uno dei patogeni più pericolosi per la vite. Ciò permette di limitare l'impiego di rame, ed evitare così danni all'ambiente e alla salute umana. Oltretutto, consente anche di migliorare la qualità delle uve e di conseguenza del vino rimanendo in linea con un approccio sostenibile richiesto dal mercato. La tesi vuole evidenziare come, a partire da una problematica per l'ambiente e l'uomo, si possa attraverso la ricerca trovare soluzioni innovative, sostenibili e soprattutto utili nella gestione di altri settori economici, in questo caso legati in particolar modo all'agricoltura. In quest'ottica nel futuro, anche nel settore viticolo, ci saranno ottime prospettive che permetteranno di seguire i principi di transizione ecologica.
Valorizzazione degli scarti di Callinectes Sapidus in agricoltura
PASCON, LUCA
2024/2025
Abstract
La presenza del granchio blu, Callinectes sapidus, nel mar Mediterraneo rappresenta una importante minaccia per l'ecosistema marino e per le attività di pesca ed acquacoltura.Tale mollusco è originario delle coste atlantiche americane, tuttavia la sua capacità di adattamento, in particolar modo alla salinità e alla temperatura dell'acqua, ha comportato una rapida diffusione lungo le coste italiane, più nello specifico nella laguna veneta, ambiente favorevole alla sua riproduzione. Lo sviluppo incontrollato della specie aliena sta causando gravi danni; perciò, si rende necessario trovare delle strategie sostenibili pergestire la sua presenza.L'obiettivo di questa tesi è quello di analizzare le caratteristiche del granchio blu, ponendo attenzione alle opportunità che offre la valorizzazione degli scarti ottenuti dalle lavorazioni primarie. Lo scopo è trasformare un problema ambientale in risorsa da utilizzare in più settori produttivi, tra cui quello agricolo, viticolo ed enologico. Chitina e chitosano, biopolimeri naturali derivati dal carapace di Callinectes sapidus, grazie alle loro proprietà biodegradabili, antimicrobiche, filmogene e biostimolanti trovano larga applicazione in campo agronomico per una gestione sostenibile delle colture di interesse economico. Più precisamente il chitosano può essere usato come fertilizzante, ammendante del terreno oppure principio attivo nei trattamenti fitosanitari, garantendo una buona crescita della pianta limitando l'uso di sostanze chimiche di sintesi. In campo viticolo il chitosano è particolarmente apprezzato perché efficacie nella lotta contro Plasmopara viticola, uno dei patogeni più pericolosi per la vite. Ciò permette di limitare l'impiego di rame, ed evitare così danni all'ambiente e alla salute umana. Oltretutto, consente anche di migliorare la qualità delle uve e di conseguenza del vino rimanendo in linea con un approccio sostenibile richiesto dal mercato. La tesi vuole evidenziare come, a partire da una problematica per l'ambiente e l'uomo, si possa attraverso la ricerca trovare soluzioni innovative, sostenibili e soprattutto utili nella gestione di altri settori economici, in questo caso legati in particolar modo all'agricoltura. In quest'ottica nel futuro, anche nel settore viticolo, ci saranno ottime prospettive che permetteranno di seguire i principi di transizione ecologica.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/99523