Relazione tra Bullismo, Cyberbullismo e Stili Genitoriali

Nel seguente elaborato si indaga l’associazione tra gli stili e le pratiche genitoriali e la perpetrazione del bullismo e del cyberbullismo in adolescenza. A tal fine si è effettuata una rassegna della letteratura che ha preso in considerazione 12 ricerche pubblicate su riviste scientifiche tra il 2016 e il 2022. I risultati indicano che gli stili autoritario, permissivo e negligente sono un fattore di rischio per la perpetrazione del bullismo; i primi due, però, rappresentano un rischio solo per gli studenti caucasici nati in paesi occidentali. Gli stili autoritario e negligente, inoltre, sono un fattore di rischio anche per la perpetrazione del cyberbullismo. Lo stile genitoriale autorevole, al contrario, non agisce né da fattore di protezione né di rischio. Per quanto riguarda le pratiche educative, le punizioni fisiche (schiaffi, spinte, sculacciate ecc.) e le aggressioni psicologiche (urla, insulti ecc.) sono i principali fattori di rischio per la perpetrazione del bullismo. Uno scarso controllo genitoriale delle attività online del figlio, un esercizio incoerente della disciplina e un insufficiente coinvolgimento genitoriale, invece, rappresentano un fattore di rischio per la perpetrazione del cyberbullismo. Infine, è emerso che gli stili genitoriali condizionano maggiormente i comportamenti di perpetrazione delle figlie femmine, rispetto a quelli dei maschi. Questi risultati indicano, quindi, che un eccessivo o un assente controllo genitoriale e pratiche educative incentrate sull’aggressività aumentano le probabilità di perpetrazione del bullismo e del cyberbullismo da parte dei figli. Inoltre, la variabilità dei risultati relativa al paese in cui sono state svolte le ricerche evidenzia come l’ambiente socioculturale in cui è inserita la famiglia influisca sull’impatto che gli stili genitoriali possono avere sugli esiti evolutivi del bambino. Per la ricerca futura è consigliabile svolgere studi longitudinali in cui gli stili genitoriali siano misurati nelle loro dimensioni specifiche, piuttosto che in modo categoriale, e il bullismo attraverso tecniche sociometriche.