Il presente studio si colloca all’interno del progetto EXPO “EXecutive function Play Opportunities”: un programma di potenziamento delle funzioni esecutive per soggetti di età prescolare con sindrome di Down. Tale programma è stato sviluppato affinché potesse essere implementato dai genitori, in contesto domestico. Pertanto, questo elaborato si propone di valutare il ruolo della relazione genitore-bambino nel potenziamento delle funzioni esecutive in questa popolazione specifica. La ricerca ha coinvolto i soggetti partecipanti allo studio pilota avviato nel 2023 su un campione italiano e uno statunitense di bambini con sindrome di Down, in età prescolare, ed i rispettivi genitori. In fase di pre-test ogni famiglia ha compilato il questionario CPRS “Child-Parent relationship scale” che misura la qualità della rappresentazione che i genitori hanno rispetto alla relazione con il proprio bambino. Tale strumento ha permesso di raccogliere i dati relativi alla relazione genitore-bambino che verranno associati ai risultati delle valutazioni sia in fase di pretrattamento sia ottenuti al termine del programma di potenziamento, relativi alle funzioni esecutive, misurati con strumenti diretti e indiretti, per verificare possibili correlazioni. Alla luce della letteratura di riferimento, la quale ha dimostrato che una relazione positiva e supportiva con il proprio caregiver porta a miglioramenti in diversi domini cognitivi, si attende che i risultati di questa ricerca si allineino con quanto emerso da studi precedenti e mettano in luce il ruolo che una relazione genitore-bambino adeguata ha, nel contribuire all’efficacia dei programmi di potenziamento. Inoltre, a titolo esplorativo, saranno osservate le correlazioni suddividendo il campione nei due sottogruppi, italiano e statunitense, al fine di valutare le possibili differenze culturali, legati ai diversi contesti di crescita e implementazione del trattamento. Si auspica che questo elaborato possa evidenziare, da un lato, le potenzialità dei programmi di potenziamento implementati, in ambiente domestico, dai genitori, soprattutto con una popolazione come quella con sindrome di Down e, in prospettiva futura, possa incoraggiare ad approfondire il ruolo che la relazione genitore-bambino gioca in questo ambito, avvalendosi di campioni più ampi.
Il potenziamento delle funzioni esecutive nella sindrome di Down: il ruolo della relazione genitore-bambino.
CARUGGI, ALESSIA
2023/2024
Abstract
Il presente studio si colloca all’interno del progetto EXPO “EXecutive function Play Opportunities”: un programma di potenziamento delle funzioni esecutive per soggetti di età prescolare con sindrome di Down. Tale programma è stato sviluppato affinché potesse essere implementato dai genitori, in contesto domestico. Pertanto, questo elaborato si propone di valutare il ruolo della relazione genitore-bambino nel potenziamento delle funzioni esecutive in questa popolazione specifica. La ricerca ha coinvolto i soggetti partecipanti allo studio pilota avviato nel 2023 su un campione italiano e uno statunitense di bambini con sindrome di Down, in età prescolare, ed i rispettivi genitori. In fase di pre-test ogni famiglia ha compilato il questionario CPRS “Child-Parent relationship scale” che misura la qualità della rappresentazione che i genitori hanno rispetto alla relazione con il proprio bambino. Tale strumento ha permesso di raccogliere i dati relativi alla relazione genitore-bambino che verranno associati ai risultati delle valutazioni sia in fase di pretrattamento sia ottenuti al termine del programma di potenziamento, relativi alle funzioni esecutive, misurati con strumenti diretti e indiretti, per verificare possibili correlazioni. Alla luce della letteratura di riferimento, la quale ha dimostrato che una relazione positiva e supportiva con il proprio caregiver porta a miglioramenti in diversi domini cognitivi, si attende che i risultati di questa ricerca si allineino con quanto emerso da studi precedenti e mettano in luce il ruolo che una relazione genitore-bambino adeguata ha, nel contribuire all’efficacia dei programmi di potenziamento. Inoltre, a titolo esplorativo, saranno osservate le correlazioni suddividendo il campione nei due sottogruppi, italiano e statunitense, al fine di valutare le possibili differenze culturali, legati ai diversi contesti di crescita e implementazione del trattamento. Si auspica che questo elaborato possa evidenziare, da un lato, le potenzialità dei programmi di potenziamento implementati, in ambiente domestico, dai genitori, soprattutto con una popolazione come quella con sindrome di Down e, in prospettiva futura, possa incoraggiare ad approfondire il ruolo che la relazione genitore-bambino gioca in questo ambito, avvalendosi di campioni più ampi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/75192