“Ser un cero a la izquierda”: Una ricerca sulla comprensione numerica e linguistica dello zero nei bambini e nelle bambine di età prescolare.

The concept of numerical intelligence in children has been widely studied, Dehaene (2010) stated that we are born with the so-called "Number Sense" which allows us to discriminate the numerosities from the first days of life (Bijeljac-Babic et al., 1993) and perform small non-symbolic operations (Wynn, 1998). Later, through education and culture we sharpen these general skills (Butterworth, 2000). This process seems to be qualitatively different from that which underlies the understanding of other numbers for a particular number such as zero (Hartmann, Herzog, & Fritz, 2022). For this reason, in the present study we will try to investigate the processes that underlie the processing of the zero quantity and those that are the basis of the processing of the other quantities, looking for possible differences between the two. It was also interested to check if those who know the cardinality "zero" present a greater accuracy in arithmetic tasks than those who do not. Participants then inspired a further question which aims to investigate possible links and influences between language difficulties and arithmetic skills. Twenty-nine children aged between 52 and 64 months were surveyed, of whom 52% are second generation. The tasks presented were to investigate the abilities of proto-arithmetic, of understanding quantity and zero, of cardinality of numbers. Information on language difficulties was provided by teachers. The results are expected to show differences in the accuracy of arithmetic tasks between children who know the cardinality of zero and those who do not. As for language difficulties, it is expected that they do not affect arithmetic skills.

Il concetto di intelligenza numerica nei bambini è stato ampiamente studiato, Dehaene (2010) ha affermato che nasciamo con il così detto “Number Sense” che ci permette di discriminare le numerosità fin dai primi giorni di vita (Bijeljac-Babic et al., 1993) e di eseguire piccole operazioni non simboliche (Wynn, 1998). Successivamente grazie all’educazione e alla cultura affiniamo queste abilità generali (Butterworth, 2000). Questo processo sembra essere qualitativamente diverso rispetto a quello che sottostà alla comprensione degli altri numeri per un numero particolare come lo zero (Hartmann, Herzog, & Fritz, 2022). Per questo nel presente studio cercheremo di indagare i processi che sottostanno all’elaborazione della quantità zero e quelli che stanno alla base dell’elaborazione delle altre quantità, cercando possibili differenze fra i due. Ci si è interessati anche di verificare se chi conosce la cardinalità “zero” presenti una maggiore accuratezza nei compiti di aritmetica rispetto a chi non la conosce. I partecipanti hanno poi ispirato un’ulteriore domanda che vuole investigare possibili connessioni e influenze fra difficoltà linguistiche e abilità aritmetiche. Hanno partecipato alla ricerca 29 bambini di età compresa fra i 52 e i 64 mesi, di cui il 52% di essi sono di seconda generazione. I task presentati hanno voluto indagare le abilità di proto-aritmetica, di comprensione di quantità e dello zero, di cardinalità dei numeri. Le informazioni rispetto le difficoltà linguistiche sono state fornite dalle insegnanti di sezione. Dai risultati ci si aspetta che vi siano differenze nell'accuratezza dei compiti aritmetici fra bambini che conoscono la cardinalità dello zero rispetto a coloro che non la conoscono. Per quanto riguarda le difficoltà linguistiche invece si prevede che queste non influenzino le abilità aritmetiche.