Gli esseri umani possono stimare rapidamente e approssimativamente le quantità grazie a un senso dei numeri intuitivo, astratto e flessibile (Dehaene, 2011). Questo è presente sin dai primi giorni di vita del neonato (Halberda & Odic, 2015). Numerosi studi, nel corso degli anni, hanno confermato che i bambini possiedono una sensibilità numerica innata e sono in grado di discriminare e manipolare le numerosità molto prima della scolarizzazione (Starr et al., 2013). Il livello di conoscenza numerica è strettamente correlato con la capacità del bambino di utilizzare il linguaggio matematico, composto da parole-numero e quantificatori numerici (Barner et al., 2009). La presente ricerca si propone di indagare se il livello di linguaggio del bambino ha effetto sullo sviluppo delle competenze matematiche in età prescolare, e, in caso affermativo, se questo rapporto è mediato dalle attività di home numeracy svolte dalla diade genitore-bambino. In particolare, se il livello di linguaggio del bambino ha influenza sulla comprensione dei quantificatori numerici (come più, meno, tutti, nessuno) e sulla conoscenza delle parole-numero. Inoltre, si vuole indagare se le attività numeriche che il bambino svolge a casa fungono da mediatrici nella relazione tra le variabili sopracitate. Per verificare queste ipotesi, è stato condotto uno studio su un campione di 22 bambini in età prescolare, di età compresa tra i 18 e i 36 mesi. È stata somministrata loro una batteria di test che valuta le competenze numeriche e le conoscenze linguistiche numeriche. I genitori dei bambini hanno svolto un questionario che indaga la frequenza con cui vengono proposte attività numeriche a casa (attività di home numeracy formale e informale) e le conoscenze linguistiche del bambino. Dallo studio è emerso la presenza di una moderata correlazione positiva tra le abilità di linguaggio del bambino e la capacità di svolgere un compito di Point-to-X riguardante la conoscenza delle parole-numero; la mediazione dell’home numeracy formale in questa relazione non è statisticamente significativa, seppur presente. Anche la correlazione tra linguaggio e compito di comparazione semantica risulta presente ma non statisticamente significativa, come il ruolo mediazionale dell’home numeracy formale nella relazione.
Abilità numeriche e home numeracy environment: uno studio sui toddlers
SIGNORINI, DILETTA
2023/2024
Abstract
Gli esseri umani possono stimare rapidamente e approssimativamente le quantità grazie a un senso dei numeri intuitivo, astratto e flessibile (Dehaene, 2011). Questo è presente sin dai primi giorni di vita del neonato (Halberda & Odic, 2015). Numerosi studi, nel corso degli anni, hanno confermato che i bambini possiedono una sensibilità numerica innata e sono in grado di discriminare e manipolare le numerosità molto prima della scolarizzazione (Starr et al., 2013). Il livello di conoscenza numerica è strettamente correlato con la capacità del bambino di utilizzare il linguaggio matematico, composto da parole-numero e quantificatori numerici (Barner et al., 2009). La presente ricerca si propone di indagare se il livello di linguaggio del bambino ha effetto sullo sviluppo delle competenze matematiche in età prescolare, e, in caso affermativo, se questo rapporto è mediato dalle attività di home numeracy svolte dalla diade genitore-bambino. In particolare, se il livello di linguaggio del bambino ha influenza sulla comprensione dei quantificatori numerici (come più, meno, tutti, nessuno) e sulla conoscenza delle parole-numero. Inoltre, si vuole indagare se le attività numeriche che il bambino svolge a casa fungono da mediatrici nella relazione tra le variabili sopracitate. Per verificare queste ipotesi, è stato condotto uno studio su un campione di 22 bambini in età prescolare, di età compresa tra i 18 e i 36 mesi. È stata somministrata loro una batteria di test che valuta le competenze numeriche e le conoscenze linguistiche numeriche. I genitori dei bambini hanno svolto un questionario che indaga la frequenza con cui vengono proposte attività numeriche a casa (attività di home numeracy formale e informale) e le conoscenze linguistiche del bambino. Dallo studio è emerso la presenza di una moderata correlazione positiva tra le abilità di linguaggio del bambino e la capacità di svolgere un compito di Point-to-X riguardante la conoscenza delle parole-numero; la mediazione dell’home numeracy formale in questa relazione non è statisticamente significativa, seppur presente. Anche la correlazione tra linguaggio e compito di comparazione semantica risulta presente ma non statisticamente significativa, come il ruolo mediazionale dell’home numeracy formale nella relazione.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Signorini_Diletta.pdf
accesso aperto
Dimensione
2 MB
Formato
Adobe PDF
|
2 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/79426