L’intelligenza numerica è la capacità di “intelligere”, capire, pensare il mondo in termini di numeri e quantità. Questa capacità è innata e influenza il sistema di interpretazione di eventi e fenomeni, e il loro grado di complessità. Sono state riscontrate numerose evidenze di deficit di calcolo che risultano essere molto diffusi nelle malattie genetiche come Sindrome da delezione del cromosoma 22q.11, Sindrome di Down, Sindrome di Prader Willi, Sindrome di Sotos, Sindrome di Turner, Sindrome di Williams e Sindrome dell’X fragile. La presente tesi propone, attraverso le linee guida PRISMA, una revisione sistematica della letteratura disponibile riguardo la cognizione numerica e i deficit ad esso associati nelle sindromi genetiche rare. L’analisi si concentra su diversi aspetti: a) inquadrare gli strumenti di valutazione utilizzati per misurare le competenze matematiche, b) analizzare i pattern e le specifiche difficoltà matematiche riscontrate in ciascuna sindrome; c) evidenziare le associazioni presenti fra le funzioni cognitive e le abilità numeriche, evidenziando i principali deficit cognitivi coinvolti. La ricerca ha incluso studi condotti su partecipanti in età scolare, dai 6 ai 12 anni, con un quoziente intellettivo pari o superiore a 70. Sono stati esclusi gli studi che coinvolgevano bambini con lesioni cerebrali, disabilità intellettiva con QI inferiore a 70 o bilingui. Sono stati individuati 933 articoli fra cui 10 corrispondevano ai criteri di selezione. I risultati hanno evidenziato che le difficoltà matematiche variano in base alla sindrome, con deficit che coinvolgono abilità come il calcolo, la memorizzazione dei fatti aritmetici, la risoluzione di problemi e il senso del numero. Inoltre, emerge un forte legame tra abilità numeriche e funzioni cognitive, tra cui memoria di lavoro, abilità visuo-spaziali e funzioni esecutive. La comprensione di questi profili cognitivi può contribuire a sviluppare strategie educative e riabilitative mirate per migliorare le competenze matematiche nei bambini con sindromi genetiche.
L'intelligenza numerica nelle sindromi genetiche: una revisione sistematica della letteratura
COSTA, ELENA
2024/2025
Abstract
L’intelligenza numerica è la capacità di “intelligere”, capire, pensare il mondo in termini di numeri e quantità. Questa capacità è innata e influenza il sistema di interpretazione di eventi e fenomeni, e il loro grado di complessità. Sono state riscontrate numerose evidenze di deficit di calcolo che risultano essere molto diffusi nelle malattie genetiche come Sindrome da delezione del cromosoma 22q.11, Sindrome di Down, Sindrome di Prader Willi, Sindrome di Sotos, Sindrome di Turner, Sindrome di Williams e Sindrome dell’X fragile. La presente tesi propone, attraverso le linee guida PRISMA, una revisione sistematica della letteratura disponibile riguardo la cognizione numerica e i deficit ad esso associati nelle sindromi genetiche rare. L’analisi si concentra su diversi aspetti: a) inquadrare gli strumenti di valutazione utilizzati per misurare le competenze matematiche, b) analizzare i pattern e le specifiche difficoltà matematiche riscontrate in ciascuna sindrome; c) evidenziare le associazioni presenti fra le funzioni cognitive e le abilità numeriche, evidenziando i principali deficit cognitivi coinvolti. La ricerca ha incluso studi condotti su partecipanti in età scolare, dai 6 ai 12 anni, con un quoziente intellettivo pari o superiore a 70. Sono stati esclusi gli studi che coinvolgevano bambini con lesioni cerebrali, disabilità intellettiva con QI inferiore a 70 o bilingui. Sono stati individuati 933 articoli fra cui 10 corrispondevano ai criteri di selezione. I risultati hanno evidenziato che le difficoltà matematiche variano in base alla sindrome, con deficit che coinvolgono abilità come il calcolo, la memorizzazione dei fatti aritmetici, la risoluzione di problemi e il senso del numero. Inoltre, emerge un forte legame tra abilità numeriche e funzioni cognitive, tra cui memoria di lavoro, abilità visuo-spaziali e funzioni esecutive. La comprensione di questi profili cognitivi può contribuire a sviluppare strategie educative e riabilitative mirate per migliorare le competenze matematiche nei bambini con sindromi genetiche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/85019