Lingua, cultura e identità: il ruolo del bilinguismo nei percorsi identitari delle seconde generazioni

Questa tesi esamina l'interrelazione tra bilinguismo, identità e la costruzione del sé, con un focus sulle seconde generazioni. In un mondo caratterizzato da crescente mobilità e contatto culturale, molti individui crescono con lingue e culture multiple. Il bilinguismo è un fenomeno complesso che supera la semplice competenza in due lingue, includendo diverse tipologie (simultaneo, sequenziale, coordinato, composto, subordinato) e livelli di padronanza variabili a seconda dei contesti e domini d'uso. L'espressione "bilinguismo come prima lingua" identifica un gruppo specifico con sfide peculiari. Parallelamente, l'identità, e in particolare l'identità culturale, intesa come l'associazione della lingua con il senso di sé e l'appartenenza a un gruppo con norme e credenze condivise, è un processo dinamico e complesso. La sua formazione può essere problematica quando si confrontano culture con differenze significative, specialmente nei valori. Le seconde generazioni, definite come figli di immigrati nati o cresciuti nel paese ospitante, si trovano all'intersezione di lingue e culture. Essi affrontano la sfida di bilanciare l'eredità familiare con i modelli della società di accoglienza, sperimentando talvolta una condizione di "sospensione identitaria" o "doppia estranezza", centrale per lo sviluppo dell'identità etnica. Il bilinguismo è cruciale in questo percorso. Tipicamente acquisito per immersione, esiste il rischio di un "bilinguismo limitato". Tuttavia, a seconda delle strategie di integrazione culturale (assimilazione, resistenza, acculturazione dissonante, acculturazione selettiva), il bilinguismo può agire da ponte o barriera. Comprendere queste dinamiche è essenziale per supportare i giovani bilingui e biculturali nel processo di costruzione di un’identità coesa e integrata.