Eureka! Una riflessione sul funzionamento dell'insight e sulle applicazioni quotidiane

The paper focuses on the phenomenon of insight, a particular cognitive process of problem solving that takes the form of a sudden restructuring of thinking that provides a solution perceived as immediate (rather than built step by step through an analytical process). Recent literature has studied the neurophysiological correlates of insight, suggesting new psychological models that, while reducing the apparent “magic” of the phenomenon, confirm its complexity and potential in daily life, personal and professional. The centerpiece of the paper proceeds from an introductory premise on the origins of the insight literature (with reference to Gestalt studies, especially Wolfgang Köhler's) and then explores what happens in the brain areas (especially the right prefrontal and temporal areas) activated during insights that lead to a solution that appears to be intimately right, though often not obvious. At this stage we distinguish insight from other problem solving processes and focus on the contextual features that foster the process. The conclusion of the paper takes off from these characteristics by reflecting on possible applications for the development of soft skills in a very dynamic world characterized by a need for lifelong learning and the central role that positive mood plays in enabling the execution of the insight process.

L’elaborato mette al centro della riflessione il fenomeno dell’insight, un particolare processo cognitivo di problem solving che si configura come una ristrutturazione improvvisa del pensiero che fornisce una soluzione percepita come immediata (invece che costruita passo passo attraverso un processo analitico). La letteratura recente ha approfondito i correlati neurofisiologici dell’insight, suggerendo nuovi modelli psicologici che, pur riducendo l’apparente “magia” del fenomeno, ne confermano la complessità e il potenziale nella vita quotidiana, personale e professionale. Il centro dell’elaborato procede da una premessa introduttiva sulle origini della letteratura sull’insight (con riferimento agli studi della Gestalt, soprattutto di Wolfgang Köhler) per poi esplorare cosa succede nelle aree cerebrali (soprattutto quelle prefrontali e temporali destre) attivate durante gli insight che portano ad una soluzione che appare come intimamente giusta, anche se spesso non ovvia. In questa fase si distingue l’insight da altri processi di problem solving e si mettono al centro le caratteristiche contestuali che favoriscono il processo. La conclusione dell’elaborato prende il via da queste caratteristiche riflettendo su applicazioni possibili per lo sviluppo di competenze trasversali in un mondo molto dinamico caratterizzato da una necessità di apprendimento continuo (lifelong learnign) e sul ruolo centrale che l’umore positivo gioca nel permettere l’esecuzione del processo di insight.