Negli ultimi anni, sempre più ricerche hanno evidenziato quanto l’ambiente familiare incida sullo sviluppo delle competenze numeriche nei bambini fin dalla prima infanzia. In particolare, è emerso che la frequenza con cui i genitori propongono attività numeriche quotidiane ha un legame diretto con un migliore sviluppo del senso del numero e con una maggiore padronanza delle abilità di conteggio e cardinalità nei bambini in età prescolare (LeFevre et al., 2010; Skwarchuk, Sowinski & LeFevre, 2014). Un ruolo fondamentale è svolto anche dagli atteggiamenti dei genitori, i caregivers che hanno fiducia nelle proprie capacità e affrontano la matematica con serenità tendono ad avere un effetto positivo sui figli, favorendone lo sviluppo numerico. Al contrario, coloro che si sentono inadeguati o provano ansia nei confronti dei numeri tendono a coinvolgere meno i propri figli in compiti matematici, con possibili ripercussioni sul loro sviluppo cognitivo (Maloney et al., 2015; Charitaki, 2023). Muovendosi a partire da queste basi teoriche, la presente ricerca si propone di indagare l’origine delle abilità numeriche nei bambini in età prescolare, concentrandosi in particolare sul ruolo della “Home Numeracy”. A tal fine, sono stati utilizzati compiti numerici presentati in forma ludica e un questionario rivolto ai genitori, con l’obiettivo di esplorare in che modo le pratiche familiari, le emozioni e le convinzioni degli adulti rispetto alla matematica siano collegate alle competenze dei figli. L’intento è quello di sottolineare quanto sia fondamentale promuovere interventi educativi e psicologici che non siano rivolti solo ai bambini, ma che coinvolgano anche le famiglie. Agire fin da subito su questi aspetti può contribuire a rafforzare le basi del pensiero matematico e a prevenire l’insorgere di difficoltà scolastiche future.
Alle origini delle abilità numeriche: come Home Numeracy e atteggiamenti genitoriali possono essere associati allo sviluppo di conteggio e cardinalità nella prima infanzia?
ZONTA, VERONICA
2024/2025
Abstract
Negli ultimi anni, sempre più ricerche hanno evidenziato quanto l’ambiente familiare incida sullo sviluppo delle competenze numeriche nei bambini fin dalla prima infanzia. In particolare, è emerso che la frequenza con cui i genitori propongono attività numeriche quotidiane ha un legame diretto con un migliore sviluppo del senso del numero e con una maggiore padronanza delle abilità di conteggio e cardinalità nei bambini in età prescolare (LeFevre et al., 2010; Skwarchuk, Sowinski & LeFevre, 2014). Un ruolo fondamentale è svolto anche dagli atteggiamenti dei genitori, i caregivers che hanno fiducia nelle proprie capacità e affrontano la matematica con serenità tendono ad avere un effetto positivo sui figli, favorendone lo sviluppo numerico. Al contrario, coloro che si sentono inadeguati o provano ansia nei confronti dei numeri tendono a coinvolgere meno i propri figli in compiti matematici, con possibili ripercussioni sul loro sviluppo cognitivo (Maloney et al., 2015; Charitaki, 2023). Muovendosi a partire da queste basi teoriche, la presente ricerca si propone di indagare l’origine delle abilità numeriche nei bambini in età prescolare, concentrandosi in particolare sul ruolo della “Home Numeracy”. A tal fine, sono stati utilizzati compiti numerici presentati in forma ludica e un questionario rivolto ai genitori, con l’obiettivo di esplorare in che modo le pratiche familiari, le emozioni e le convinzioni degli adulti rispetto alla matematica siano collegate alle competenze dei figli. L’intento è quello di sottolineare quanto sia fondamentale promuovere interventi educativi e psicologici che non siano rivolti solo ai bambini, ma che coinvolgano anche le famiglie. Agire fin da subito su questi aspetti può contribuire a rafforzare le basi del pensiero matematico e a prevenire l’insorgere di difficoltà scolastiche future.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
Zonta_Veronica.pdf
accesso aperto
Dimensione
3.62 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.62 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/96285