Insegnare con il corpo: il ruolo dei segnali non verbali degli adulti di riferimento nella formazione di norme egalitarie in bambini tra i 3 e gli 8 anni

Research to date has highlighted that, in the transmission of egalitarian norms to children, the non-verbal language of key adults is an important element. In fact, children often learn by observing the nonverbal behavior of adults rather than the verbal lenguage. Based on past research, it was hypothesized that even in our study, teacher nonverbal language influenced both implicit and explicit attitudes of children between 3 and 8 years old. But which nonverbal cues most influence children's inter-ethnic behaviours? Positive or negative non verbal signals? The investigation objective of our study was precisely this, focusing in particular on the influence of nonverbal communication (positive, negative or neutral) of a teacher. This influence was evaluated on the judgments of the participating child towards other white-skinned children (of the same ethnicity as the participant), protagonists of videos, who implemented egalitarian or discriminatory behavior towards a black-skinned child (of a different ethnicity from that participant), using multiple measuring instruments: for both implicit (Child-IAT) and explicit attitudes (structured interview and distribution behavioral task). The results of the present study confirmed that the nonverbal language of the reference adults has a significant influence on the attitudes of children between 3 and 8 years old, adding evidence on the influence of explicit attitudes, but not on implicit attitudes. Compared to the difference between the negative and positive nonverbal, our study did not add evidence. It is important to continue research in this area.

La ricerca fino ad oggi ha evidenziato che, nella trasmissione di norme egalitarie ai bambini, il linguaggio non verbale degli adulti di riferimento è un elemento chiave. Infatti, più che dal linguaggio verbale i bambini apprendono spesso tramite l’osservazione del comportamento non verbale degli adulti. In base alla ricerca passata, si è ipotizzato che anche nel nostro studio il linguaggio non verbale dell’insegnante influenzasse gli atteggiamenti sia impliciti che espliciti dei bambini tra i 3 e gli 8 anni. Ma quali segnali non verbali influenzano maggiormente i comportamenti interetnici dei bambini? I segnali non verbali positivi o quelli negativi? L’obiettivo di indagine del nostro studio era proprio questo, concentrandosi in particolare sull’influenza della comunicazione non verbale (positiva, negativa o neutra) di un’insegnante. Si è valutata tale influenza sui giudizi del bambino partecipante verso altri bambini di pelle bianca (della stessa etnia del partecipante), protagonisti di video, che mettevano in atto comportamenti egalitari o discriminatori nei confronti di un bambino di pelle nera (di etnia diversa da quella partecipante), usando molteplici strumenti di misura: sia per gli atteggiamenti impliciti (Child-IAT) che espliciti (intervista strutturata e compito comportamentale di distribuzione). I risultati del presente studio hanno confermato che il linguaggio non verbale degli adulti di riferimento ha un’influenza significativa sugli atteggiamenti dei bambini tra i 3 e gli 8 anni, aggiungendo evidenza sull’influenza degli atteggiamenti espliciti, ma non sugli atteggiamenti impliciti. Rispetto alla differenza tra il non verbale negativo e quello positivo il nostro studio non ha aggiunto evidenze. È importante proseguire la ricerca in questo ambito.